Proseguono i lavori presso il Dipartimento delle Politiche Comunitarie per il recepimento della direttiva 2005/36/CE, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali ( Direttiva Zappalà). Oggetto di particolare approfondimento, nel corso dell’ultima riunione del 5 luglio, sono state le disposizioni relative alla libertà di stabilimento, in particolare le misure compensative richieste per superare le differenze formative tra la formazione richiesta sul territorio nazionale e quella posseduta dal richiedente. Inoltre, è stato affrontato uno degli aspetti innovativi introdotti dalla nuova direttiva, la previsione di "piattaforme comuni": si tratta di contenuti formativi che potranno essere concordati a livello europeo in appositi tavoli e che permettono al possessore degli stessi di ottenere un riconoscimento automatico delle qualifiche senza necessità di essere sottoposto nello Stato membro ospite a misure compensative.
Al riguardo, le disposizioni di recepimento elaborate dal Dipartimento per le Politiche Comunitarie sono finalizzate a consentire una effettiva attuazione delle previsioni della direttiva, garantendo la partecipazione a tali tavoli comunitari, oltre che degli Ordini, anche delle associazioni rappresentative delle professioni non regolamentate. Per queste ultime, e per le associazioni rappresentative delle professioni regolamentate. Per le quali non siano istituiti Ordini o Collegi, ai soli fini della partecipazione a tali piattaforme comuni, viene proposta l'iscrizione in un apposito elenco subordinatamente al possesso di determinati requisiti. Su questo punto, le amministrazioni hanno avanzato una riserva di esame. ( fonte: politichecomunitarie.it)