Adeguamento al livello minimo; motivazione in sede di accertamento e valore aggiunto per addetto. Sono questi i tre punti su cui i tecnici del Viceministro dell’economia, Vincenzo Visco e le associazioni di categoria hanno trovato ieri un accordo sugli studi si settore, mozione approvata in Senato lo scorso 26 giugno.
Adeguamento al livello minimo: in considerazione del fatto che per la definizione degli indicatori di normalità economica è mancato il preventivo parere della Commissione degli esperti, sino alla revisione degli studi e, quindi, fino al superamento degli effetti del decreto del 20 marzo 2007, è ammesso l’adeguamento al livello minimo di ricavi derivante dall’applicazione degli indicatori medesimi, a condizione che tale livello non sia inferiore a quello di congruità puntuale previsto dagli studi.
Motivazione in sede di accertamento: la necessità di motivare eventuali accertamenti per la parte di ricavi scaturente dall’applicazione degli indicatori di normalità economica rimane, come onere, a carico della Agenzia delle entrate fino alla sostituzione, a seguito di revisione ordinaria degli studi di settore, degli indicatori approvati con decreto del 20 marzo 2007.
Valore aggiunto per addetto: l’indicatore sintetico “valore aggiunto per addetto”, finalizzato ad evitare fraudolente indicazioni di costi per ridurre il livello di congruità richiesto dagli studi di settore, in sede di revisione ordinaria degli studi medesimi verrà superato con l’indicazione di intervalli di costi coerenti con l’attività svolta dall’impresa. L’indicatore valore aggiunto per addetto verrà utilizzato dall’Agenzia delle entrate quale variabile di controllo in sede di selezione degli accertamenti. I chiarimenti forniti hanno consentito di rispondere in pieno alle esigenze manifestate nei giorni scorsi dai rappresentanti delle categorie firmatarie del protocollo. I punti dell’accordo che necessitano di traduzione normativa sono stati proposti come emendamenti al ddl 1485 in discussione al senato. (Fonte: Italia Oggi)