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ZOOTECNIA, ANDENA:SELEZIONE GENETICA UNA RISORSA

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Dopo aver denunciato le gravi difficoltà in cui versano attualmente gli allevamenti italiani, il Presidente dell’AIA- Nino Andena – nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Roma lo scorso 20 giugno, ha sottolineato “la necessità di definire un quadro strategico d’azione, condiviso da Ministero, Regioni, Professionali agricole, Sistema allevatori e mondo della Ricerca, per un reale sviluppo della zootecnia e per offrire risposte adeguate ai nuovi scenari che si vanno delineando all’interno e all’esterno della filiera zootecnica, con particolare riferimento ai programmi e agli obiettivi della genetica animale”. “Sollecitiamo le isitutizioni, si legge in una dichiarazione pubblicata da Agrisole, a non sottovalutare la necessità per l’Italia di aumentare il proprio tasso di autoapprovvigionamento per le produzioni di origine animale, ormai prossimo a limiti irriducibili: meno del 60% per bovini vivi e carni, 68% per il latte bovino, 65,7% per il settore suino e 55% per le carni ovi-caprine”. Questi valori se ulteriormente ridotti, 2potrebebro mettere in serio pericolo il patrimonio agroalimentare made in Italy, stimato intorno ai 222 miliardi di euro”. I risultati che si generano con gli investimenti per il miglioramento genetico, che non possono comunque essere raggiunti in tempi brevi ma richiedono programmi di medio–lungo termine - ha affermato – divengono patrimonio, non solo degli allevamenti sotto controllo ma dell’intero sistema produttivo, anche delle imprese zootecniche di piccole dimensioni e non abbastanza strutturate, comprese quelle dei territori difficili. I cambiamenti in atto – ha aggiunto – impongono al nostro sistema zootecnico di recuperare efficienza e competitività per rispondere allo sviluppo della concorrenza internazionale ed alle attese dei consumatori che chiedono prodotti sani e sicuri, rispetto dell’ambiente e benessere animale. Occorre inoltre una maggiore integrazione tra ricerca e filiera zootecnica anche per rendere più immediato il trasferimento delle acquisizioni scientifiche nella realtà applicativa, e ridefinire nel contempo i rapporti con l’industria e la distribuzione per governare un mercato sempre più complesso ed omologante. La nostra zootecnia deve poter andare avanti verso nuovi scenari di crescita e di sviluppo, con idee nuove ed incisive, progettualità condivise, utili al sistema zootecnico e al Paese. (fonte: AIA/Agrisole)