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TROPPO ALTO IL COSTO DEL LAVORO DEL SSN

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Rileva la Corte dei Conti che la spesa per i dipendenti pubblici è cresciuta, a ritmi elevati, negli ultimi anni e il suo contenimento deve costituire una priorità delle politiche retributive, per gli effetti che si proiettano sulla finanza pubblica e sul sistema economico in cui è inserito il nostro Paese. Nella “Relazione sul costo del lavoro pubblico per gli anni 2003, 2004 e 2005”, presentata al Parlamento, la Corte analizza la struttura del personale dei settori pubblici ed i connessi oneri finanziari, insieme a valutazioni sulla tornata contrattuale 2002-2005. E il sistema salute non si sottrae all’ammonimento. La magistratura contabile si appunta soprattutto sulla consistenza del personale impiegato nel SSN, dove tra il 2001 e il 2005 le unità in servizio sono passate da 714.283 a 723.132, con una crescita di 9mila dipendenti. La relazione precisa che l’incremento è stato segnato dal settore non statale, ma da Regioni ed Enti Locali, enti pubblici non economici, università e ricerca: +0,7% a fronte di una riduzione (-2%) delle unità in servizio nel settore statale.
La Corte non risparmia le posizioni apicali. Per la dinamica delle retribuzioni medie si riscontra un aumento generalizzato per tutte le fasce dirigenziali delle diverse Aree di contrattazione, anche se “molto più ridotte risultano le retribuzioni medie del personale dirigenziale con incarico di struttura complessa di Area III e di Area IV ( dirigenza medico - veterinaria, comprendente medici, veterinari ed odontoiatri del comparto del Servizio sanitario nazionale) che sono pari rispettivamente a 82,3 mila euro e 109,1 mila euro”. La spesa è in aumento del 17% per l’area IV (medico- veterinaria). “Colpisce comunque – osserva la Corte- il trend di crescita di tutte le retribuzioni medie in un contesto, come sopra detto, in cui non sono stati introdotti aumenti retributivi contrattuali. Tale fenomeno è, in parte, imputabile alla formazione dei fondi unici cui confluiscono, tra l’altro, componenti retributive del personale cessato (es. la retribuzione individuale di anzianità), con la conseguenza che al ridursi del personale dirigenziale aumenta la retribuzione media del personale che permane in servizio. Sul fronte dell’indennità di esclusività, osservano poi i magistrati, non si registrano grossi scossoni perchè l’emolumento si mantiene stazionario tra il 2001 e il 2005, sia per l’Area III che per l’area IV ( in media intorno ai 15 mila euro).