La circolare 14 maggio 2007 n. 1 - Istruzioni per gestioni in forma temporanea e semplificata dell'anagrafe equina: identificazione degli equidi pubblicata ieri sulla Gazzetta Ufficiale “ rappresenta motivo di ulteriore rammarico e doglianza” per ANMVI e SIVE che oggi hanno predisposto una nota ai Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole e all’UNIRE. I rispettivi presidenti, Carlo Scotti e Paola Gulden , scrivono che “ le modalità in cui i Dicasteri competenti si dispongono a regolamentare l’anagrafe equina vedono incomprensibilmente sottovalutate sia le valenze sanitarie che la componente medico-veterinaria. Pur comprendendo l’esigenza di una soluzione “temporanea”, la gestione dell’anagrafe equina prefigurata dalla circolare in questione – proseguono i due Presidenti- "non può trovare la condivisione dei sottoscritti, specie laddove la sua “forma semplificata” di fatto esclude il medico veterinario e non gli attribuisce l’identificazione quale atto medico da eseguirsi solo da parte di un operatore qualificato quale solo il Medico Veterinario può dirsi nel vigente ordinamento nazionale". La nota ricorda che la Commissione Europea prevede che sia preposto all’identificazione elettronica il Medico Veterinario oppure una figura professionale con "qualifica equivalente". Non essendo in Italia riconosciuto alcun profilo sanitario "con qualifica equivalente" ANMVI e SIVE ritengono che l’identificazione elettronica degli equidi non possa essere eseguita da tecnici. Scotti e Gulden sottolineano anche che “ la Commissione Europea prevede che l’impianto debba essere eseguito in condizioni asettiche, sulla base di una precisa collocazione anatomica ed in osservanza del benessere animale”. La conclusione delle Associazioni è che la circolare del Dipartimento per lo Sviluppo Economico del Mipaaf (GU n. 119 del 24-5-2007 ) “ si collochi non solo al di fuori degli orientamenti europei in fatto di identificazione degli equidi, ma delle stesse normative sul benessere animale”.