La “condizionalità” subordina i pagamenti diretti agli agricoltori al rispetto di condizioni agronomiche ed ambientali soddisfacenti, alla salute pubblica, animale e fitosanitaria, al benessere degli animali. La normativa comunitaria ha così previsto l'istituzione di un sistema di consulenza aziendale per gli agricoltori. Rileva l’On Misuraca, in Commissione Agricoltura, che “in Italia, purtroppo, si registra un grave ritardo nella realizzazione di tale sistema”.
Ma chi sono questi consulenti? La FNOVI, gli Agronomi e gli Agrotecnici hanno siglato un accordo per agire “nei confronti di tutte le Amministrazioni regionali per evitare che le stesse, nell’emanazione dei Piani Sanitari Regionali, adottino disposizioni contrarie all’ordinamento nazionale in materia di libere professioni e penalizzati per i tecnici liberi professionisti”. L’Autorità Garante della concorrenza si è pronunciata a favore dei liberi professionisti iscritti all’ordine: nelle consulenze d’azienda agro-zootecnica le Regioni non possono favorire le organizzazioni agricole.
Interrogato il Ministero delle Politiche Agricole per sapere “se saranno individuate con chiarezza le figure professionali idonee a svolgere il servizio di consulenza e se saranno introdotte regole comuni in ordine ai requisiti di accreditamento, per superare le disparità che si sono determinate tra le diverse regioni”, la risposta del Sottosegretario al Mipaaf, Stefano Boco, è stata di questo tenore: “L'attuazione della consulenza aziendale prevede l'utilizzo delle risorse finanziarie dello Sviluppo rurale, la cui Programmazione, nel nostro Paese è di competenza delle regioni. Nel periodo di Programmazione 2000-2006, appena concluso, l'attivazione della misura sulla consulenza nell'ambito dei Programmi di sviluppo rurale regionali (PSR) era facoltativa; vi hanno aderito le Regioni Veneto e Piemonte. Nel periodo 2007-2013, l'inserimento della Misura nei rispettivi PSR è stato operato da tutte le Regioni e Province Autonome. Tuttavia, i Programmi e le misure inserite saranno operativi soltanto a seguito di approvazione da parte della Commissione europea, fase ancora in corso. Infine, si evidenzia che l'Amministrazione sta predisponendo un provvedimento volto ad armonizzare, a livello nazionale, le condizioni per il riconoscimento dei soggetti operanti in qualità di erogatori dei servizi di consulenza, al fine di evitare disparità di trattamento tra agricoltori ed altri operatori del settore agricolo di regioni diverse”.