Una prima bozza del Codice Alimentare in via di definizione presso il MInistero della Salute e delle Politiche Agricole verrà presentata nei prossimi giorni a Cremona nell’ambito della manifestazione Qualyfood 2007. Il Codice vuole essere un Testo Unico in materia di sicurezza e legislazione alimentare, in osservanza dei principi di semplificazione normativa previsti dalla Legge 29 luglio 2003, n. 229. Le norme di diritto italiano, pur considerate tra le più severe, necessitano di essere aggiornate e semplificate. Pertanto il Governo ha delegato il Governo ad un riassetto normativo e di codificazione nel rispetto di alcuni princípi e criteri direttivi:
a) armonizzazione della disciplina della produzione e della commercializzazione dei prodotti alimentari ai princípi e alle norme di diritto comunitario, con particolare riferimento alla libera circolazione, allo scopo di assicurare competitività alle imprese; b) tutela degli interessi relativi alla salute, all'ambiente, alla protezione del consumatore e alla qualità dei prodotti, alla salute degli animali e vegetali; c) abrogazione o modificazione delle norme rese inapplicabili o superate dallo sviluppo tecnologico e non più adeguate all'evoluzione produttiva e commerciale delle imprese, fermo restando il diritto dei consumatori all'informazione; d) fissazione di regole uniformi per ciò che concerne il sistema sanzionatorio e le modalità di controllo e di vigilanza, salvo per i prodotti oggetto di specifica normativa comunitaria, e in particolare per il prelevamento dei campioni; e) semplificazione delle procedure esistenti, eliminando quelle che pongono a carico delle aziende oneri non prescritti, per gli stessi prodotti, in altri Stati membri dell'Unione europea; f) distinzione tra norme di produzione e di commercializzazione, con particolare riferimento agli aspetti tecnici e merceologici, norme concernenti il controllo dei prodotti, norme concernenti la istituzione di un unico sistema sanzionatorio.
Fonti ministeriali hanno confermato l’intenzione ad aprire le consultazioni in tempi brevi con le rappresentanze veterinarie. L’ANMVI ha sollecitato i competenti uffici della Salute a formalizzare la richiesta di osservazioni: il documento, ad una prima valutazione informale a cura dell’Associazione, presenta numerosi spunti di riflessione in merito al posizionamento e al ruolo della veterinaria.