L’emergenza climatica interessa molto da vicino gli animali, e la zootecnia in particolare, con evidenti riflessi sulle attività e sui bisogni dell’ uomo. Il Presidente dell’ANMVI Carlo Scotti ha pertanto scritto ai Ministeri della Salute, delle Politiche Agricole e dell’Ambiente per sottolineare l’attenzione della Categoria al problema e suggerire l’attivazione di un tavolo di consultazione e di approfondimento, che introduca il punto di vista della medicina veterinaria nel dibattito nazionale.
“ I medici veterinari - scrive Scotti- nel garantire la massima attenzione alla salute e al benessere degli animali, pongono l’accento sull’opportunità di intensificare l’osservazione scientifica dei comportamenti climatici in relazione alla prospettiva epidemiologica e alla prospettiva del benessere animale. Ciò risulta particolarmente importante in ambito agro-zootecnico, dove l’animale è produttore di alimenti per l’uomo ed è il primo anello della filiera agro-alimentare, un comparto economicamente molto rilevante per il nostro Paese”. Tre i punti sui quali si focalizza il rapporto tra clima e veterinaria: l’innalzamento delle temperature, che “ rappresenta un importante elemento di valutazione nelle misure di epidemiosorveglianza, da monitorare costantemente: la bontà delle misure poste in atto nel nostro Paese - prosegue il Presidente dell’ANMVI per contrastare alcune malattie animali ( es. influenza aviaria e blue tongue) deriva dall’aver tenuto in debito conto il fattore-climatico e i suoi riflessi sul comportamento animale ( es. comportamenti migratori della fauna selvatica o dei vettori del virus “tropicale”). L’innalzamento delle temperature ha inoltre evidenti ripercussioni su alcune importanti zoonosi, che rappresentano un fattore di attenzione anche nel settore degli animali da compagnia”. - Il rapporto fra zootecnia ed effetto serra: “I tre gas serra più diffusi ( anidride carbonica, metano e protossido di azoto) sono in elevata percentuale prodotti dagli animali (fonte: FAO), sia in forme, gassose, liquide e solide. I medici veterinari incoraggiano piani di intervento che consentono una riduzione delle emissioni ( es. attraverso interventi nutrizionali mirati e soluzioni genetiche) e incoraggiano i programmi di re-impiego di tali sostanze per la riconversione in bio-energia- come da Protocollo di Kyoto) .La razionalizzazione della risorsa-acqua “ Il razionamento idrico negli animali -prosegue la nota dell’ANMVI - è un fattore di rischio importante sia per la sopravvivenza che per la produzione dell’animale stesso. In animali che bevono più di 50 litri di acqua al giorno, come è il caso dei bovini, questa misura mette in pericolo sia la produzione di carne e, soprattutto, di latte che il benessere dell’animale. Non possiamo dimenticare inoltre l’importanza dell’acqua nel raffrescamento delle strutture. La moderna tecnologia di raffrescamento delle grosse stalle si basa sulla combine aria/acqua, che, nebulizzate, consentono un adeguato mantenimento della temperatura corporea, fattore determinante la salute ed il benessere e meccanismo indiretto per la prevenzione delle malattie polmonari causate da affaticamento del sistema respiratorio.
L'assemblea del Parlamento europeo ha dato il suo assenso alla composizione della nuova commissione parlamentare sul cambiamento climatico, che si riunira' per la prima volta il 21 maggio a Strasburgo per eleggere il suo presidente.
L'Unione europea si sta attrezzando alle conseguenze del riscaldamento del clima predisponendo per tempo sussidi destinati agli agricoltori danneggiati. La bozza di un rapporto della Commissione europea, che dovrebbe essere definito nelle prossime settimane, raccoglie un insieme di strategie per far fronte ai danni provocati dal cambiamento climatico. La Commissione indica che il cambiamento climatico dovrebbe essere integrato nei programmi di sussidio agricoli contenuti nella Politica agricola comune (Pac) che, con i suoi 44 miliardi di euro, rappresenta quasi la meta' del bilancio annuo dell'Ue. ''In occasione delle future riforme della Pac - dice il rapporto - bisognera' trovare il modo per usare i sussidi esistenti per aiutare l'agricoltura europea e lo sviluppo rurale a prendere le misure appropriate per fronteggiare i cambiamenti del clima''. Il cambiamento climatico imporra' - secondo gli esperti dell'eurogoverno - un diverso utilizzo della terra, diversi metodi di produzione e diverse strutture industriali. Secondo il rapporto sul clima dell'Ipcc (il panel Onu), recentemente presentato a Bruxelles, l'Italia e' uno dei paesi della Ue maggiormente a rischio e ''altamente vulnerabile'': dalle Alpi, dove si sciolgono i ghiacciai, a Venezia, che rischia di finire sommersa dalle acque, alle regioni del sud che vanno incontro alla siccita' e alla desertificazione.