• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31397

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

RISANAMENTO SANITARIO DEL COMPARTO BUFALINO

Immagine
Per lo sviluppo dell'intera filiera casearia bufalina e per quella della carne di bufalo, la Commissione Agricoltura della Camera ha impegnato l’Esecutivo ad azioni di risanamento del comparto zootecnico bufalino campano e misure di sostegno per gli allevatori e per la filiera. La risoluzione, definitivamente approvata, spiega che “ lo strumento da adottare per raggiungere i risultati auspicati deve consistere necessariamente in uno specifico piano di eradicazione e di risanamento sanitario, che permetta di affrontare tutte le questioni sul tappeto assicurando alle aziende effettività di sviluppo e di competitività; tale piano, per avere successo, deve prevedere interventi efficaci per il rispetto della sanità pubblica, ma anche per la salvaguardia della sopravvivenza delle aziende e del patrimonio zootecnico bufalino, allo scopo ponendo al centro delle attenzioni l'allevatore, garantendogli un futuro certo, anche se sarà costretto ad attraversare un inevitabile periodo di sofferenza economica. Per assicurare l'effettiva attuazione di un simile piano bisognerà in primo luogo garantire agli allevatori partecipanti che le azioni messe in campo interesseranno tutti ”e non saranno lasciate sacche incontrollate di focolai delle malattie, nocive per le aziende che intendono risanarsi e pericolose per il futuro dell'intero settore”.Nell'ambito del piano di risanamento dovranno essere attivati tutti gli interventi in grado di limitare il danno: le misure, dovranno interessare gli indennizzi all'atto dell'abbattimento, gli indennizzi legati alla mancata produzione e gli incentivi volti a creare centri di ripopolamento e di crescita per la sostituzione dei capi abbattuti. Emerge l'esigenza di un piano di intervento complessivo, da parte del Governo, che, mediante le amministrazioni competenti, permetta di conseguire i seguenti obiettivi: ”migliorare l'identificazione dei capi con adozione dei boli ruminali; assicurare controlli sierologici in tempi certi; separare i capi infetti nel più breve tempo possibile e assicurare il loro successivo abbattimento in base alle disposizioni di legge; controllare il latte che arriva ai caseifici che producono mozzarella di bufala campana; garantire l'azione di un adeguato numero di veterinari in grado di assistere l'allevatore nella complessa fase del risanamento, che comporta la verifica dei dati, il controllo dell'ambiente, l'allontanamento dei capi infetti, l'isolamento e la vaccinazione (territorialmente autorizzata) dei capi sani, la possibilità di allontanamento dei capi sani sotto vincolo sanitario in aree vicine o in aziende appositamente allestite ovvero in equivalenti situazioni sanitarie; valutare la possibilità di rivedere l'articolazione del piano straordinario attualmente in vigore, in merito all'utilizzazione della vaccinazione con RB 51, estendendola anche alle aziende ufficialmente indenni in aree di particolare rischio ed eventualmente imporne il ricorso per tutti gli allevamenti non indenni. In un opportuno tavolo di concertazione tra parti ministeriali e parti regionali, conclude la risoluzione, dovranno altresì essere valutate le conseguenze economiche di un risanamento sanitario su un comparto complesso come quello bufalino. (fonte: camera.it)