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UN’ ISOLA VETERINARIA A FIUMICINO

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Dalle stalle con abbeveratoi e mangiatoie alle gabbie per uccelli da voliera, per proseguire poi con acquari, una sala visita e perfino una sala travaglio: e' l'isola veterinaria dell'aeroporto Leonardo da Vinci entrata in funzione ieri e realizzata dalla Società Aeroporti di Roma per la cura, il controllo e l'assistenza ad animali di piccole e medie dimensioni di importazione.
Ad inaugurare la struttura, che sorge vicino alla cargo city, sono state cinque scrofe gravide ed un maiale di razza 'duroc canadese' da riproduzione giunti da Toronto e destinati ad un'azienda agricola del mantovano. A prendersi cura di volta in volta degli animali, per lo piu' cani, gatti, scoiattoli, furetti, pesci, uccelli, serpenti, scimmie, bovini, suini ed equini, un'equipe di veterinari e ispettori del Ministero della Salute. Prima di essere consegnate agli spedizionieri, le bestiole vengono portate all'isola. Qui, appena fatti uscire dalle casse utilizzate per il loro trasporto in aereo, gli animali vengono fatti sistemare nelle apposite stalle, cinque in tutto della grandezza compresa tra i 120 e i 140 metri quadrati, o nelle gabbiette. Innanzitutto, viene controllata la certificazione. Dopo di che', gli animali vengono visitati. Se tutto e' a posto, il transito all'isola puo' essere anche di breve durata. ''Se, invece - hanno spiegato i veterinari in servizio - dovessero esserci problemi di salute, rappresentati ad esempio dallo stress accumulato per il viaggio in aereo, gli animali, prima di essere consegnati agli spedizionieri, vengono rifocillati e seguiti fino al loro pieno recupero''. In caso di mancato nulla osta all'ingresso in Italia per motivi sanitari o di non adeguata certificazione, gli animali vengono prima messi in quarantena e quindi rimandati indietro. L'isola e' dotata anche di uffici sanitari con sale riunioni e di una sala travaglio per gli animali piu' grandi. Per spostarsi da un locale all'altro, il personale e' tenuto ad indossare appositi stivaloni di gomma per poi camminare su uno zerbino imbevuto di una sostanza disinfettante. Massima e' quindi la vigilanza soprattutto, come e' stato sottolineato dagli addetti ai lavori, in tempi di Sars.(ANSA).