“La sindrome dei cani-bambola” è il titolo di un’ inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano Repubblica dedicato alla selezione genetica dei cani di razza. In occasione del Kennel Club Dog Show in corso al Madison Square Garden di New York, il giornale si occupa di selezione genetica e malattie: 400 razze e 350 patologie ereditarie. Il tema sarà ripreso questa sera dal TG5 con un servizio dedicato ai “cani-bambola” e con il parere di Laura Torriani, Segretario ANMVI. “ I cromosomi della bellezza- si legge nell’articolo di Elena Dusi- selezionati dagli allevatori si portano dietro anche quelli relativi a determinate malattie ereditarie. Così alle 400 razze circa conosciute oggi ineriscono 350 patologie genetiche, dalle difficoltà respiratorie dei bulldog e dei pechinesi (provocate dal muso schiacciato) ai tumori delle ossa dei cani di grandi dimensioni fino all’atrofia della retina per i setter irlandesi o l’artrosi delle zampe posteriori dei pastori tedeschi. La maggior parte di queste malattie sono dovute a mutazioni genetiche di tipo recessivo e quindi si manifestano solo raramente. Ma l’abitudine di alcuni allevamenti di incrociare cani dalla parentela troppo stretta le ha rese comunque evidenti, tanto che nel 2004 la sezione britannica del Kennel Club ha avviato uno screening genetico dei cani di razza e delle loro malattie. Obiettivo: avere un quadro più chiaro del legame fra selezione spinta e rischi per la salute degli animali.”
L’articolo abbina alcune razze alle rispettive patologie. Pechinese: difficoltà respiratorie a causa del muso piatto, Pastore tedesco: problemi di locomozione alle zampe posteriori, Pointer: si ammala frequentemente di linfoma, Bulldog: difficoltà respiratorie a causa del muso piatto, Boxer: il sistema cardiocircolatorio è particolarmente delicato, Dobermann: il suo sangue soffre di coagulazione imperfetta, Labrador: la razza pura si accompagna a malformazioni scheletriche delle anche, Setter irlandese: problemi alla vista con alta incidenza all’atrofia della retina, Dalmata: con l’età tende ad essere colpito da sordità. ( Repubblica, 14/02/2006)