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L’ ANTITRUST CONVOCHERA’ GLI ORDINI

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“Le forze politiche si assumano la responsabilità davanti agli elettori di fare una riforma, un impegno da scrivere sui programmi elettorali”. Il Garante della Concorrenza Antonio Catricalà si appella alla Politica affinché segua le linee indicate nella relazione del 18 novembre sulla liberalizzazione dei servizi professionali e vari al più presto una riforma delle professioni: rivedere il ruolo degli ordini, eliminare le tariffe inderogabili e i limiti alla pubblicità. Il Garante dice di voler portare il problema all’attenzione dell’opinione pubblica e se la riforma non dovesse essere varata, interverrà d’ufficio l’Antitrust: “ abbiamo qualche freccia- dice Catricalà- e stiamo in qualche modo limando la punta”, ovvero verranno disapplicate le tariffe che risultano in contrasto con le norme europee. Ma prima sarà avviata un’istruttoria e saranno sentiti gli ordini. Nel mirino dell’Antitrust c’è anche l’accesso alle professioni. Per Catricalà bisogna “sburocratizzare molti passaggi per l’accesso alle professioni che oggi garantiscono molti privilegi ad alcune categorie, un giovane che si è laureato con un buon voto non ha nessun motivo di fare ancora altri due o più anni di pratica per immettersi nel mercato del lavoro”. Intanto il CUP, guidato da Raffaele Sirica, si è detto disposto a lavorare con l’Antitrust per aggiornare il sistema delle professioni, ma non cambia idea sulle tariffe: nessuno può dimostrare che i minimi tariffari sono anticoncorrenziali, una tesi alla base di uno studio commissionato dal CUP ad alcune facoltà di economia e che sarà reso pubblico entro l’anno.