• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 32010
cerca ... cerca ...

ORDINI, CASTELLI NON HA PIU’ LA DELEGA

Immagine
"Il Governo ha ritirato la delega dal decreto legge competitività- ha dichiarato il ministro Castelli ieri alle 13,30 uscendo dalla Commissione Bilancio del Senato- perchè non ci sono le condizioni politiche per portarla avanti". La decisione è stata presa dopo una lettera del Presidente del Senato, inviata alla Commissione Bilancio, nella quale Marcello Pera esprimeva dubbi, accogliendo le critiche dell'opposizione rispetto all'uso di deleghe di "notevole ampiezza". Il Presidente aveva anche aggiunto alcune considerazioni sull'opportunità di insistere con la delega per le professioni in un momento di crisi politica visto che in Parlamento erano già in discussione altri progetti di legge sullo stesso tema. Il ministro ha ritenuto di dover accogliere le riflessioni del Presidente del Senato:" Se il Governo fosse stato in carica avrei insistito. E' evidente che non ci sono più le condizioni per continuare su questo tema. Una cosa scarsamente opportuna da un punto di vista politico, non tanto regolamentare". Un altro colpo di scena lo si è avuto in Commissione Bilancio nel pomeriggio. Durante l'esame dei commi dell'articolo 2 del decreto legge sulla competitività, quelli che contengono le norme sulle professioni approvate ed inserite nel testo dal Consiglio dei ministri, si arriva al principio del riconoscimento delle Associazioni: si mettono in votazione gli emendamenti e con il voto dell'opposizione ne viene approvato uno che toglie il divieto di dare riconoscimento a quelle Associazioni che rappresentano professionisti che esercitano prestazioni che sono riconducibili ad attività regolamentate, tipiche degli Ordini. Il limite sarà soltanto quello delle riserve già ben delimitate per legge. Un punto molto importante a favore delle Associazioni a scapito del CUP che, sostenuto da Lo Presti di AN, aveva proposto un emendamento che blindava fortemente gli Ordini da ogni possibile concorrenza da parte dei professionisti non regolamentati. Le dichiarazioni subito espresse dalle varie forze della maggioranza, ed in particolare da Castelli e dalla Siliquini, esprimono un forte desiderio ed impegno ad arrivare alla riforma delle professioni entro la legislatura, ma certamente la battaglia sarà molto più dura e si sposterà in Parlamento. ( Il Sole-24 Ore, 22 aprile 2005)