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SARDEGNA, CASO DI TRICHINELLOSI

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È di questi giorni la notizia della conferma ufficiale di un caso umano di trichinellosi che ha coinvolto una famiglia di Orgosolo in seguito al consumo di salsicce suine prodotte artigianalmente in casa a partire da un maiale da loro stessi allevato. Questo parassita finora non era mai stato segnalato in Sardegna, anche se, secondo quanto previsto dalla legislazione nazionale, la sua ricerca viene effettuata su tutti i suini e i cavalli portati alla macellazione, qualsiasi sia la loro provenienza. Se quindi le carni suine ed equine provenienti dai mattatoi possono considerarsi assolutamente esenti dal parassita e sottoposte ai regolari controlli, secondo il Servizio Prevenzione dell’assessorato regionale alla Sanità lo stesso non si può dire per tutti quegli animali, soprattutto i suini, che vengono allevati in allevamenti clandestini non sottoposti ad alcun controllo sanitario e successivamente macellati senza essere sottoposti a visita veterinaria. La Regione e le Asl si stanno dunque attivando per predisporre una serie di controlli supplementari che portino all’individuazione delle carni e relativi derivati potenzialmente contaminati o comunque non sottoposti a controllo veterinario. Appare comunque necessaria la collaborazione da parte della popolazione per evitare il consumo di questi alimenti non controllati, poiché non è da escludere che la presenza del parassita sia diffusa in diversi ambiti territoriali della regione. La trichinellosi è una patologia causata da un parassita, la Trichinella spiralis, la quale compie un ciclo biologico in diversi ospiti, quali i roditori, i carnivori domestici e selvatici, nonché il cinghiale, il maiale, il cavallo e l’uomo. Proprio il consumo di carni fresche, surgelate o comunque preparate (salsicce, pancette, prosciutti, etc.) contenenti le larve del parassita, rappresentano la causa del contagio umano. Nell’uomo la sintomatologia decorre sotto diverse forme, nelle quali si distinguono tre fasi: - Fase intestinale: è caratterizzata da febbre, vomito, diarrea e forti dolori intestinali. - Fase muscolare: compare dopo circa una settimana ed è caratterizzata da forti dolori muscolari accompagnati da rigidità, febbre, difficoltà alla deglutizione e manifestazioni cutanee. - Fase di convalescenza: graduale remissione dei sintomi in un arco di tempo anche molto ampio. La gravità del quadro sintomatologico è variabile in base alla reattività del soggetto e al numero delle larve che vengono ingerite. Si può andare così da un quadro clinico poco appariscente fino a forme molto gravi con esito letale. ( fonte: Assessorato Igiene e Sanità della Regione Sardegna)