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BSE, UE CONFERMA PRIMO CASO CAPRA

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Dagli scienziati europei e' giunta la conferma che il cervello di una capra francese, si e' rivelato positivo alla Bse, il morbo della mucca pazza. Nonostante questa sia ''la prima volta'' che la Bse e' stata trovata in una capra, ''negli ultimi anni sono stati presi nell' Ue misure di precauzione al fine di proteggere i consumatori contro tale eventualita''', ha precisato lo stesso esecutivo Ue in una nota. Nel comunicato, la Commissione Ue ha d'altra parte ''proposto di intensificare i test per verificare se si e' trattato di un incidente isolato'', ricordando inoltre che ''il livello di infezione della Bse nelle capre sembra comunque essere estremamente basso, e un rischio per i consumatori è minimo''. E' il primo caso in assoluto scoperto in una capra macellata nel 2002 e dopo oltre due anni di ricerche. Bruxelles reagisce immediatamente annunciando un giro di vite sui test di sorveglianza, ma getta anche acqua sul fuoco rassicurando i consumatori. ''Voglio rassicurare i consumatori - ha detto il commissario alla salute Markos Kyprianou - e dire che le misure di sicurezza esistenti nell'Unione garantiscono un alto grado di protezione''. Il commissario europeo ha infatti ricordato che il caso e' stato scoperto proprio grazie al programma di sorveglianza europeo sugli ovi-caprini. Un programma applicato anche in Italia dove le autorita' hanno gia' dato da mesi la disponibilita' ad incrementare il livello di sorveglianza. Bruxelles ora vuole vederci chiaro e soprattutto capire ''se si tratta di un incidente isolato''. A questo scopo propone di intensificare i test di ricerca sui caprini durante almeno sei mesi. Si tratterebbe di 200.000 test su animali sani nell'Unione. La proposta verra' presentata agli esperti veterinari europei nel Comitato per la catena alimentare Ue, il prossimo 2 e 3 febbraio. Intanto la Commissione ricorda che secondo (l'Autorita' europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ''sulla base delle conoscenze scientifiche attuali, e' poco probabile che il latte di capra e i prodotti derivati presentino - se il latte proviene da animali sani - un rischio qualunque di contaminazione da encefalite spongiforme trasmissibile (Tse)''. L'Efsa riconosce comunque, in un proprio comunicato, ''che il caso isolato da infezione da Bse in una capra in Francia, deve essere ancora valutato pienamente'' e quindi ritiene di ''vitale importanza'' la proposta di accrescere il monitoraggio sulla malattia. L'Autorita' alimentare europea auspica di avere a disposizione maggiori dati per una valutazione quantitativa del rischio anche perche' - sostiene nella nota - ''importanti lacune nelle informazioni disponibili non consentono a questo stadio di quantificare i pericoli relativi alla Bse in caso di consumo di carne caprina''. Per la Commissione europea comunque il caso francese e' proprio la conferma dell'efficacia dell'arsenale di misure sanitarie messe in opera contro il morbo della mucca pazza. La capra malata e' stata individuata nel 2002 nell'ambito di un ampio programma di sorveglianza comunitario per ricercare eventuali ceppi di Tse in piccoli ruminanti. I test sull'animale macellato risultarono positivi ad una encefalite spongiforme trasmissibile diversa rispetto agli abituali ceppi di scrapie (una malattia degli ovi-caprini simile alla Bse ma non trasmissibile all'uomo). Inoltre, il capo era l'unico animale infetto del gregge. Tutti gli altri esemplari furono abbattuti e i 300 test effettuati risultarono negativi. Dall'aprile del 2002 sono stati sottoposti a questo test piu' di 140.000 caprini, con risultati - ha sottolineato Kyprianou - che indicano che l'incidenza di malattie trasmissibile com la scrapie e' molto limitata. (ANSA).