Meno cuccioli, meno abbandoni: è partito il programma di sterilizzazione canina dell'Asl 8 di Cagliari. Dal mese scorso con soli 20 euro, anziché 200, è possibile sterilizzare le cagne regolarmente registrate all'anagrafe. Un progetto, finanziato con fondi regionali, che dovrebbe fare da blocco al randagismo. «I dati dimostrano che un'alta incidenza degli abbandoni è dovuta alle cucciolate indesiderate», spiega Giuseppe Sedda, dirigente veterinario e responsabile dell'anagrafe canina e della lotta al randagismo dell'Asl 8, «il cane randagio classico, quello che vive di stenti in zone di campagna, difficilmente si riproduce». Anche se il dato non rincuora, sono i cuccioli di cani che hanno un padrone, quelli che il più delle volte si trovano nei cassonetti o lungo le strade. I dati raccolti dall'Asl sono stati determinanti per far partire il progetto di sterilizzazione, che prevede soltanto una condizione: che i cani siano muniti di microchip. «"Un cucciolo abbandonato che è portato al canile costa una cifra pari a circa 2, 3 euro al giorno, che moltiplicata per un anno diventa mille euro - sottolinea Sedda, - se a questo si aggiunge che un cane ricoverato in un canile vive in media 5 ann,i si arriverà a spendere 5 mila euro per il mantenimento dell'animale». Di norma le cucciolate abbandonate sono formate da circa 5 cani che la comunità dovrà mantenere spendendo circa 25 mila euro. Partendo da questo calcolo «abbiamo deciso, finanziati dalla Regione per una cifra pari a circa 85 mila euro, di provare ad arginare il fenomeno dell'abbandono grazie appunto alla sterilizzazione, che non sarà completamente gratuita ma avrà un costo pari a 20 euro, una cifra che possiamo definire simbolica». Un finanziamento che permetterà di intervenire su circa 900 cani iscritti all'anagrafe e quindi muniti di microchip: sono una minima parte degli animali presenti sul territorio. Ad oggi sono, infatti, 30 mila i cani registrati regolarmente all'Asl, su una popolazione stimata di 50 mila esemplari. «Proprio perché riteniamo di non poter soddisfare tutte le richieste che ci perverranno, abbiamo ritenuto di privilegiare le femmine che vivono in situazioni ambientali particolari, cagne che vivono a contatto con altri maschi o in situazioni dove il fenomeno dell'abbandono è molto significativo», racconta Sedda. Sono le zone dell'hinterland cagliaritano, Quartu, Monserrato, Selargius o dei quartieri periferici dellacittà come Calamosca, Sant'Elia e la zona di Macchiareddu, i luoghi dove si registra il più alto numero di cani randagi o abbandonati. Conferma Sedda: «Le catture per oltre l'80 per cento sono eseguite nell'area metropolitana, dove ci sono terreni e spazi disponibili per il moltiplicarsi del fenomeno». Per capire quale efficacia avrà il progetto, si dovrà aspettare. Per richiedere informazioni i cittadini interessati possono rivolgersi ai veterinari privati o all'Asl. (fonte animalieanimali.it)