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FRODI E SICUREZZA ALIMENTARE

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La razionalizzazione della struttura dell'Ispettorato centrale repressione frodi proposta dal Ministro Alemanno e alla quale le Commissioni Parlamentari competenti stanno dando parere favorevole, discende dal decreto-legge n. 335/2000 (convertito nella legge n. 3/2001) Misure per il potenziamento della sorveglianza epidemiologica della encefalopatia spongiforme bovina. All’epoca dell’emergenza-BSE, “considerata la grave situazione sanitaria” venne infatti stabilito di potenziare l'attività di controllo svolta dall'Ispettorato centrale repressione frodi, per “garantire una piu' efficace tutela della qualita' dei prodotti agroalimentari ed un elevato livello di sicurezza agroalimentare”. Il Ministro delle politiche agricole e forestali ha quindi provveduto nel febbraio del 2003 ad un nuovo “Regolamento di riorganizzazione della struttura operativa dell'Ispettorato centrale repressione frodi”, che mira ad una razionalizzazione della struttura dell’Ispettorato, dal punto di vista logistico-territoriale ( nuovi uffici, potenziamento dei laboratori e del personale). Chiamato ad esprimersi, il Parlamento sta valutando favorevolmente la riorganizzazione. Anche la Commissione Agricoltura ha espresso definitivamente il suo benestare. In quella sede, il sottosegretario Gianpaolo DOZZO ha riferito che proprio in questi giorni si stanno definendo, attraverso una serie di consultazioni, le linee programmatiche che l'Ispettorato centrale repressione frodi seguirà nel 2005. Il “nuovo” Ispettorato vuole «favorire un più elevato livello di efficienza ed efficacia, su tutto il territorio nazionale, nello svolgimento delle azioni di contrasto alle frodi nel settore agroalimentare». Le uniche perplessità, peraltro non di tipo ostativo, sono venute dall’On Lino RAVA (DS-U), secondo il quale “ il problema dei controlli sui prodotti nazionali ed esteri del comparto agroalimentare costituisce una questione fondamentale” e ha ribadito “l'esigenza di costituire quanto prima un'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, che sia in grado di coordinare tutte le strutture attualmente esistenti che svolgono attività di controllo, prevenzione e repressione. Accade infatti frequentemente- ha osservato il parlamentare- che diverse strutture svolgano medesimi controlli a carico delle stesse aziende”. Ha quindi concluso con l'auspicio che il Ministero per le politiche agricole e forestali “assuma una posizione favorevole alla istituzione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, agevolando il cammino parlamentare delle proposte di legge attualmente all'esame della XII Commissioni affari sociali”.