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ACCORDO SULLE QUALIFICHE NELLA UE

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Dopo aver ottenuto in febbraio un primo via libera dall’Europarlamento, la proposta di direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali in Europa ha visto maturare, il 18 maggio a Bruxelles, un accordo politico tra i ministri europei responsabili della competitività.
Il testo dovrà ora passare in seconda lettura la Parlamento UE, per poi tornare al Consiglio dei Ministri europei per l’approvazione finale. “Dopo questo accordo politico, ci sono buone speranze di arrivare in fretta alla conclusione definitiva- ha detto Rocco Buttiglione, Ministro per le Politiche Comunitarie – perchè siamo su posizioni non lontane da quelle emerse nel Parlamento Europeo, con l’obiettivo di aiutare l’utente a distinguere il ciarlatano dal professionista.”.
I cardini della Direttiva sono quattro:
Prestazioni di servizi. La natura temporanea e occasionale della prestazione sarà stabilita caso per caso sulla base di criteri empirici quali durata, frequenza, regolarità e continuità. Il Consiglio prevede che il professionista sia soggetto alle disposizioni in vigore nello Stato di destinazione del servizio. Il Paese di destinazione può imporre l’iscrizione pro-forma all’Albo.
Libero stabilimento. Il riconoscimento della qualifica del professionista migrante avverrà al livello di qualifica equivalente nel Paese di stabilimento.
Esclusioni. Non sono ricomprese nella direttiva, che costituisce una sorta di testo unico per il riconoscimentio delle qualifiche, le attività connesse a pubbliche funzioni.
Il testo del Consiglio. Rispetto al testo del Parlamento il documento approvato dal Consiglio dei ministri ha tolto la definizione di libera professione.