Le tariffe per i veterinari convenzionati impegnati nei programmi di risanamento regionali sono ferme al 1988. In merito la FNOVI scriveva al Ministro della Salute, in data 5 maggio 2003, segnalando per l’ennesima volta l’”irrisorietà” di queste tariffe. Tre giorni fa la risposta del Ministro Sirchia: “ritengo giuste e condivisibili le istanze rappresentate e perciò ho provveduto ad interessare la Direzione generale della sanità pubblica e degli alimenti affinchè ricerchi una soluzione del problema, nel pieno rispetto dell’autonomia delle competenze regionali in materia”. Le tariffe, che riguardano i programmi di risanamento da tubercolosi, leucosi e brucellosi degli allevamenti bovini, bufalini e ovicaprini, sono state definite con decreto ministeriale dell’8 agosto del 1988. La FNOVI ne segnalava “la portata lesiva” rispetto al “decoro del professionista e la “portata irrispettosa nei confronti del dettato Costituzionale (art. 36)”. Segnalava inoltre che “alcune Regioni hanno autonomamente provveduto ad adeguare le tariffe anche prima che l’Ufficio Legislativo del Ministero sancisse, lo scorso aprile il diritto-dovere delle Regioni a provvedere autonomamente al loro adeguamento. Aggiunge al riguardo il Ministro: “è mia intenzione promuovere un incontro con le Regioni e le Province autonome nel corso del quale potrà essere studiata previa disamina della situazione delle diverse realtà territoriali, la possibilità di un adeguamento omogeneo del trattamento tariffario di cui trattasi”.