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NO A PART-TIME PER DIRIGENTI SANITARI

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Le funzioni di dirigente sanitario di una Asl "sono caratterizzate da poteri e responsabilita' di gestione che escludono l'applicabilita' dell'istituto del part-time". Lo ha affermato il Consiglio di Stato, aggiungendo che la questione e' gia' stata risolta dalla Corte Costituzionale con una sentenza del 2001 sfavorevole ai medici dirigenti del servizio sanitario nazionale "le cui conclusioni devono essere estese al personale sanitario non medico ma pur sempre dirigente". Come nel caso, preso in considerazione dalla sentenza n.6183/2003, di una psicologa dirigente di primo livello che aveva chiesto alla Asl RM/A di ottenere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. In prima istanza il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso della psicologa contro il diniego opposto dall'amministrazione, ma successivamente e' intervenuta la pronuncia della Consulta e ora la sentenza del Consiglio di Stato secondo la quale "la disciplina del rapporto a tempo parziale non si applica ai dirigenti dello Stato e alle categorie ad essi equiparate". In definitiva i giudici di appello hanno ritenuto consolidato "il quadro normativo specifico per il rapporto di lavoro non solo dei dirigenti medici, ma di tutti i dirigenti sanitari, la cui esclusione dalla disciplina del part-time dipende dalla particolare configurazione giuridica della qualifica dirigenziale caratterizzata da poteri e responsabilita' di gestione".(ANSA).