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GLI ORDINI NON DEVONO FISSARE TARIFFE

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Il commissario UE alla concorrenza Mario Monti ha rilasciato un’intervista al quotidiano Italia Oggi (14/10/2003, ndr)destinata a far discutere gli enti ordinistici. Secondo Monti meno regole aumentano la ricchezza, pertanto gli Ordini devono cominciare a liberalizzare il mercato dei servizi professionali e ad allentare la stretta della regolamentazione. Spiega Monti: “Non si può negare che gli enti professionali svolgano un servizio pubblico nel certificare una certa qualità del servizio offerto dai propri membri, nel garantire l’aggiornamento e la formazione continua, nell’assicurare un comportamento etico onorevole. Per tutti questi compiti il ruolo degli ordini è essenziale,mentre non credo che gli ordini dovrebbero essere coinvolti nella sfera economica dei professionisti, dettando regole sul comportamento nel mercato dei loro iscritti, come per esempio fissando le tariffe o vietando la pubblicità”. Per il Commissario europeo alla concorrenza i servizi erogati nell’ambito delle professioni liberali “sono di vitale importanza per tutto il sistema economico europeo, perchè hanno un impatto determinante sulla competitività di altri settori. Lo stesso Consiglio di Lisbona ha sottolineato l’importanza dei servizi per al competitività del sistema Europa. Ciò non significa certo che l’esistenza di ordini professionali, in quanto tale costituisca un limite per il mercato. E’ la loro eccessiva regolamentazione che finisce, in alcuni casi, per proteggere più gli interessi degli affiliati che quelli della collettività”. A Monti hanno già replicato gli ordini delle professioni contabili e forense che giudicano la posizione del Commissario europeo estranea alle reali logiche di liberalizzazione del mercato dei servizi professionali.