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UNIVERSITA’, CATANZARO ERA URGENTE

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Il decreto ministeriale che autorizza l’istituzione del corso di laurea specialistica in medicina veterinaria, fra i “visto” e i “ritenuto”, cita una serie di riferimenti normativi che secondo l’ANMVI avrebbero invece dovuto portare ad esiti ben diversi. E invece la richiesta dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro di avviare una laurea in medicina veterinaria, a decorrere dall’anno accademico 2003-2004, ha ricevuto il parere favorevole del Consiglio Universitario Nazionale “nell’adunanza del luglio del 2001”, e sarebbe in linea con il parere espresso dal Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario del luglio di quest’anno nonché con i requisiti minimi strutturali definiti dal MIUR nello stesso mese. Il 1 agosto la Conferenza dei Presidi delle facoltà di veterinaria aveva invece deliberato all’unanimità di migliorare le strutture universitarie esistenti anziché crearne di nuove. Dopo il “caso Catanzaro”, sono state inoltrate al Ministro le immediate dimissioni del Presidente della Conferenza, prof. Carlo Girardi. Si legge inoltre sull’atto ministeriale: (…) “Ritenuta la particolare necessità ed urgenza anche al fine di soddisfare le esigenze formative del bacino di utenza calabrese di autorizzare ai sensi della nota di indirizzo del 3 luglio scorso, l’attivazione del corso di laurea in disamina;”(…). L’ “Integrazione del Regolamento didattico dell’Ateneo” è dunque “approvata” e 25 aspiranti matricole fra le 66 che avevano aderito al bando dell’università di Catanzaro potranno frequentare il corso. Le “risorse strutturali e di personale” si legge nel decreto sono state “verificate dal CONVSU”. L’ANMVI conferma di aver dato mandato ai propri legali per la valutazione degli estremi di un ricorso al TAR del Lazio.