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FSE, MONITORAGGIO CON LA SINVET

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“Il monitoraggio punta a verificare la presenza della FSE in Italia, tenuto conto del fatto che siamo un Paese con BSE”. Così Maria Caramelli, del Centro di referenza nazionale per le encefalopatie spongiformi, spiega ad @nmvi Oggi il programma di ricerca annunciato nei giorni scorsi. “Il progetto –prosegue la ricercatrice- è stato da poco approvato e finanziato dal Ministero della Salute e rientra nel piano di ricerca 2002. E’ stato presentato con le Università di Pisa, Padova e Perugia e, oltre all’Istituto Zooprofilattico di Torino, sono coinvolti gli Zooprofilattici di Sardegna e Sicilia per le precedenti esperienze di ricerca in neuropatologia veterinaria che si sono avute in queste sedi”. Il progetto durerà due anni a partire da questo autunno e persegue scopi sia di sanità animale che di verifica indiretta dell’infezione negli alimenti. Ma quale sarà il raccordo con la realtà clinica e quindi con i medici veterinari privati? “ Il progetto sarà attuato con la collaborazione della SINVET con la quale avremo presto un incontro– spiega Maria Caramelli- e si prevede la stesura di protocolli di indagine clinica standardizzati. E’ una forma di sorveglianza passiva che può offrire possibilità di migliorare il proprio approccio diagnostico. In Italia non è mai stato fatto un monitoraggio delle patologie neurologiche del gatto. Si farà una raccolta dei dati da informatizzare”.Non sarà comunque obbligatorio aderire al monitoraggio, perché il gatto non è un animale destinato al consumo.