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GALLINE OVAIOLE: L’ITALIA E' IN REGOLA

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Il Consiglio dei Ministri nella seduta di giovedì 3 luglio u.s., ha approvato il decreto legislativo che recepisce le direttive comunitarie 1999/74/CE che stabilisce norme minime per la protezione delle galline ovaiole e della direttiva 2002/4/CE relative alle modalità di registrazione degli allevamenti. Le galline ovaiole hanno diritto a gabbie di 550 anziché 450 centimetri quadrati. L’adeguamento alle direttive sarebbe dovuto avvenire entro il primo gennaio 2002, con possibilità di deroga di un anno per consentire ai produttori di adeguarsi. L’Italia, aveva elaborato uno schema di decreto legge che però è rimasto a lungo in Conferenza Stato-Regioni e superando i termini previsti dalla legge comunitaria, è stata deferita alla Corte di Giustizia della Ue insieme a Austria Grecia e Belgio. Nel 2002 sono state prodotte 12,8 mld di uova e ne sono state consumate 12,9 mld di pezzi, mentre sono state importate 130 mln di uovo in guscio ed esportate 245 mln. Numerose critiche da parte dell’Una – Unione Nazionale Avicoltori – secondo cui con l’applicazione del decreto, è stata stimata nei prossimi 12 mesi una riduzione del 20% della produzione nazionale di uova, a meno che non vengano destinate altre superfici ai capannoni per l’allevamento. La direttrice Rita Pasquarelli ritiene però positiva, una delle novità introdotte dal decreto legislativo: dal 1° gennaio 2004 ogni uovo dovrà consentire l’identificazione del sistema di allevamento adottato, del Paese di provenienza e dell’azienda. Dal 2012, saranno eliminate le attuali gabbie e sostituite con quelle dotate di posatoio, nido, bagni di sabbia e lime per le unghie. (Agrisole)