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LA PAC PUNTA ALLA QUALITA’

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La riforma della politica agricola comunitaria (PAC) è stata varata giovedì scorso a Lussemburgo dai ministri dell’agricoltura dei Paesi membri. Romano Prodi l’ha definita un “accordo storico”. Fischler, commissario Ue all’agricoltura, ha parlato di “ cambiamenti fondamentali” ed anche il Presidente UE di turno, il greco Drys, ha usato accenti non meno enfatici per annunciare una riforma dell’agricoltura europea che contiene “messaggi importanti per i partner dell’OMC”.La riforma modifica radicalmente il meccanismo delle sovvenzioni : dal 2005, o al più tardi, dal 2007, le sovvenzioni europee nei settori fondamentali delle colture arabili e degli allevamenti non sono più proporzionali alle quantità, ma vengono disaccoppiate dalla produzione e unificate in un pagamento unico per azienda calcolato sulla base dei contributi europei ricevuti nel periodo 2000-2002. Ma il disaccoppiamento non sarà totale come voleva il Commissario UE Fischler: saranno svincolati dalla produzione tre quarti delle sovvenzioni concesse ai cereali, il 70 per cento di quelle date alla produzione di carne bovina, la metà degli aiuti a ovi-caprini. Gli agricoltori hanno inoltre la garanzia che non ci saranno strette sulla produzione fino al 2013. Il pagamento unico è condizionato al rispetto di standard comunitari in materia ambientale, di sicurezza degli alimenti e di buon trattamento degli animali.