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FONDI PUBBLICI AI CIRCHI CON ANIMALI

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Parte degli stanziamenti del fondo unico per lo spettacolo verranno destinati dal Ministero per i beni e le attività culturali alle attività circensi. Lo prevede un apposito decreto finalizzato a “favorire la qualita' artistica e il costante rinnovamento dell'offerta dello spettacolo circense italiano”.
Ai fini dell'intervento finanziario dello Stato, e' considerata attivita' circense quella che presenta al pubblico “uno spettacolo nel quale si esibiscono clown, ginnasti, acrobati, trapezisti, prestidigitatori, animali esotici e/o domestici ammaestrati”.
Scorrendo i criteri di quantificazione ed erogazione dei fondi, la presenza degli animali non viene più esplicitamente considerata dal provvedimento, né nella valutazione “qualitativa” dello spettacolo, né nella valutazione “quantitativa” delle attività e delle risorse impiegate a loro favore. Il contributo e' infatti correlato alle voci di costo previste nel progetto artistico e viene valutato in base ai costi sostenuti per la produzione, le spese di trasporto, l'acquisto di macchinari, l'attivita' di promozione educativa ed assistenziale e, le spese per la ristrutturazione di aree attrezzate per l’esercizio dell’attività circense.
Secondo le definizioni del Ministero, la struttura nella quale si svolge tale attivita' e’ “costituita nel suo complesso anche da padiglioni, roulotte, automezzi o rimorchi, ivi compresi quelli in cui vengono custoditi gli animali” e viene appunto “denominata circo equestre”.
In base a recenti disposizioni del Ministero della Salute, l’utilizzo degli animali nello spettacolo, esclusivamente per quanto attiene quelli da compagnia, comporta un prelievo economico a favore del benessere animale. E’ infatti nelle previsioni dell’Accordo Stato Regioni del 6 febbraio scorso, che l’organizzatore di queste manifestazioni “versi una quota, fino al 5% dell’incasso” alla Regione territorialmente competente.
“ La Regione – prosegue il testo dell’Accordo – è vincolata all’utilizzo di tali fondi per iniziative svolte a favore del benessere animale”.