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IL 306 UN ESCAMOTAGE? LA POSIZIONE FNOVI

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Al quotidiano diretto da Ezio Mauro e al settimanale Il Venerdì di Repubblica la FNOVI ha inviato oggi una lettera firmata dal Presidente Domenico D’Addario richiedendone l’immediata pubblicazione e riservandosi “ ogni azione a tutela della Categoria e dei Cittadini”. Nel merito dei contenuti dell’articolo “Le Medicine il vero problema”, a firma di Luca Fraioli (pag. 33 dell’edizione settimanale in edicola oggi), la FNOVI osserva: “Nella prima parte si sostiene che i cittadini rischiano di consumare carni inquinate. Il redattore certamente ignora la capillare attività di prevenzione assicurata in tema di sanità animale, igiene degli alimenti di origine animale, igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche dai veterinari di medicina pubblica. (...) Nella seconda parte Massimo Mana ipotizza che i Medici Veterinari possano addirittura attentare alla salute pubblica, consentendo agli allevatori di approvvigionarsi di grandi quantità di farmaco (anche ad uso umano), sfuggendo ai controlli. Sostiene inoltre di essere in attesa dell’esito del ricorso proposto da Federfarma al TAR del Lazio avverso il Decreto Ministeriale 306/01, che prevede la cessione, da parte dei Medici Veterinari, ai proprietari di animali della confezione di medicinali con cui hanno iniziato la terapia. Tali affermazioni sono eticamente inaccettabili e sono gravate da conoscenze sommarie della vigente legislazione, da una assoluta non conoscenza delle problematiche connesse alla professione del Medico Veterinario e da falsità quando si omette di citare che il TAR del Lazio, con Sentenza n. 583/2002, resa dalla Sezione III ter in data 10 gennaio 2002, ha rigettato il ricorso Federfarma e che, in data 29 maggio dello stesso anno, la IV Sezione del Consiglio di Stato, che doveva decidere sulla istanza di sospensiva urgente del DM 306/01, formulata in sede di appello e giustificata per il grave danno economico delle farmacie, ritenendo completamente infondata la richiesta ha convinto i legali della Federfarma a ritirare la citata istanza”. Il testo integrale della lettera è pubblicato al sito ufficiale della FNOVI.