Il Consiglio dei Ministri ha varato la controriforma del titolo V della Costituzione che riporta allo Stato la competenza esclusiva sulle professioni, materia che per l’attuale assetto costituzionale è oggetto di legislazione concorrente fra Stato e Regioni. Con la divisione di competenze approvata dal Consiglio dei Ministri, sarà solo una legge del parlamento o del governo a poter dettare le norme che regolano le professioni. Il tutto risiede nella riformulazione dell’articolo 117 della Costituzione, prevista dallo schema di decreto legge costituzionale che porta la firma del Ministro La Loggia. Soddisfatto il sottosegretario alla Giustizia Vietti: “ Con questa nuova riformulazione dell’art. 117 si elimina ogni conflittualità tra stato e regioni e si chiarisce in modo inequivocabile quali sono le materie di competenza esclusiva dello stato e tra queste rientrano le professioni” Apprezzamenti anche dal Cup e dall’ADEPP.
Questo schema di disegno di legge costituzionale modifica a due anni di distanza la riforma del titolo V della Costituzione avviata nel corso della precedente Legislatura, riforma che ha creato –si legge in una nota di Palazzo Chigi- “un'area eccessivamente estesa di competenze concorrenti fra Stato e Regioni, che ha innescato un pesante contenzioso costituzionale”. In soli quattro articoli il “ddl La Loggia” restituisce, fra l’altro, le professioni allo Stato e lascia alle Regioni autonomia in materia di assistenza e organizzazione sanitaria. Il disegno di legge sarà sottoposto ora all'esame della Conferenza unificata, Stato-Regioni-Città.