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NO A INTRAMOENIA IN STUDI PRIVATI

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La libera professione intramuraria allargata non piace al ministro della Salute Girolamo Sirchia che sembrerebbe orientato a non prorogare ulteriormente la possibilita' di svolgere questa attivita' negli studi privati, possibilita' che scade il prossimo luglio. Se cosi' avverrà i medici pubblici che hanno scelto di lavorare in intramoenia, e che per questo ricevono una consistente indennizzo in busta paga, non potranno piu' utilizzare i propri studi per visitare ma potranno svolgere la libera professione solo nelle strutture indicate dalla propria azienda sanitaria. La questione, ha spiegato lo stesso ministro, sara' affrontata anche con le regioni, in vista del prossimo testo di riforma del lavoro medico. ''Non sono favorevole ma non sono neanche drasticamente contro - ha detto - e se le regioni lo riterranno opportuno continueremo cosi'. Ma le proroghe non risolvono mai le cose perche' cio' significa mantenere vive situazioni che non convincono fino in fondo ed il sistema non va mai a regime in modo armonico''. ''Questa proroga - ha quindi aggiunto a margine di un convegno dell'associazione nazionale tumori - non credo giovi a nessuno: ne' ai medici, ne' agli ospedali ne' alle regioni. Prima o poi bisognera' trovare il modo di impostare un sistema organico''. Oggi i medici che svolgono la libera professione allargata sono la grande maggioranza anche a causa della mancanza di spazi. ''Questa - ha concluso - e' una finta intramoenia''. (ANSA).