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E’ NULLA LA RICETTA ILLEGIBILE

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In occasione dell' apertura dell' anno giudiziario, la sezione giurisdizionale della Conte dei Conti della Liguria, ha riferito che la ricetta farmaceutica illeggibile costituisce spesso ''strumento di attivita' fraudolenta'' e se il farmacista l' ha accettata non dovra' essere rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. Pertanto con una sentenza emessa nel 2002 (n.73), la Corte dei Conti ha ritenuto che la ricetta farmaceutica ''assolutamente illeggibile” sia da considerare atto nullo e non debba essere rimborsata al farmacista che l'ha accettata''. La sentenza scaturiva da un episodio, avvenuto a Genova alcuni anni fa in cui il medico scrisse in maniera non comprensibile nome, cognome e numero di libretto sanitario su alcune ricette. Federfarma aveva presentato ricorso, ma aveva perso in appello. Il presidente di Federfarma, Giorgio Siri, spiega di aver poi deciso di evitare un altro appello, in quanto “la sentenza aveva una motivazione di principio e noi l'abbiamo persa per principio. Ma continua a contestare il provvedimento nel suo complesso. ''Se il farmaco e' leggibile e il farmacista fa il suo lavoro correttamente consegnando la giusta ricetta - dice - non vedo perche' dovrebbe pagare con il mancato rimborso dei medicinali. Inoltre, per chiarire la dicitura e' sufficiente chiamare il medico. Il concetto poi di illeggibilita' e' ben difficile da definire. Per una persona non esperta una scritta di un farmaco puo' non essere comprensibile, ma per il farmacista si'''. Siri contesta poi il fatto che ad essere ritenuto responsabile sia proprio il farmacista. ''Se e' il medico a scrivere in maniera non leggibile - dice - non capisco perche' addossare la colpa al farmacista''. Il presidente della Federfarma ammette che il problema della non chiara leggibilita' della scrittura di molti medici esiste. ''Probabilmente - dice - la Corte dei conti ha inteso richiamare l' attenzione proprio su questa questione invitando le Asl a sollecitare i medici a scrivere meglio, cosa che peraltro e' stata fatta. Ma la fraudolenza di un atto deve essere provata''. (ANSA).