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ANAGRAFE, CAPORALE: REGIONI NON PRONTE

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Dopo il tapiro d’oro al Ministro delle Politiche Agricole Alemanno, le incongruenze rilevate dagli allevatori e pubblicate dai giornali, l’Anagrafe Bovina, inaugurata con slancio nel mese di luglio rischia di perdere ogni credibilità. Il Sottosegretario alla Salute Cesare Cursi, neo- designato Commissario per l’Anagrafe da Silvio Berlusconi: “Ho già convocato le associazioni di allevatori e le organizzazioni professionali: mi aiuteranno indicandomi quali sono i problemi ed eventuali soluzioni. Dobbiamo farcela, l’Italia ha bisogno di offrire dati affidabili, anche in vista del futuro dibattito in Europa sulle quote latte”. Vincenzo Caporale, direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, l’IZS che gestisce l’Anagrafe per conto del Ministero della Salute ha dichiarato ieri al Corriere della Sera : “E’ facile sparare a zero senza contradditorio: la verità è che il sito riporta con esattezza i dati anagrafici dei bovini, cioè quanto serve per la tutela dei consumatori; il resto, l’aggiornamento sulle macellazioni è una questione a parte. Da quando l’anagrafe è entrata in funzione, non tutte le regioni si sono organizzate come dovevano, poi è accaduto che i numeri di matricola dei capi nati prima del ‘99 sono stati cambiati, senza tener conto dell’informatizzazione; per finire ci sono regioni all’avanguardia che fanno di testa loro. Un esempio? La Lombardia impedisce agli allevatori di inserire i dati direttamente: gli aggiornamenti vengono spediti dalla Regione, ma in quantità talmente elevate che una volta ci hanno addirittura bloccato il server.”