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L’INTRAMOENIA COSTA 3MILA MILIARDI

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Circa 3 mila miliardi di lire di costi a fronte di 1375 miliardi pagati dai cittadini per prestazioni in regime di libera professione intramuraria. E’ questo il ''bilancio'' per l'anno 2000 dell' applicazione della normativa, introdotta dalla riforma Bindi della sanita', in materia di esclusivita' del rapporto di lavoro e di libera professione dei dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale. ''Da questi dati - e' stato il commento del presidente della commissione Affari Sociali, Giuseppe Palumbo (FI) - emerge che questa normativa ha portato a un aumento certo della spesa di circa 3 mila miliardi a fronte di soli 180 miliardi: insomma, un mare di soldi spesi praticamente senza ricavo. E' il risultato dell' indiscriminato aumento dato a tutti con la riforma Bindi, mentre - ha aggiunto Palumbo - andrebbero premiati coloro che portano i risultati migliori alle loro aziende sanitarie, legando cioe' la possibilita' di esercitare la libera professione alla produttivita' dei reparti delle strutture pubbliche nelle quali i medici lavorano''. Sulla libera professione intramuraria la Commissione Affari Sociali ha avviato una indagine conoscitiva. Le cifre commentate dall'On Palumbo sono state illustrate in questi giorni alla commissione Affari Sociali della Camera da Laura Pellegrini, direttore dell' Agenzia per i servizi sanitari regionali, che era accompagnata da Gilda Salatino, dirigente della sezione monitoraggio spesa sanitaria della stessa Agenzia. Premesso che a tutt'oggi non ci sono ancora ''dati puntuali'' sull' attivita' libero - professionale intramuraria nelle diverse regioni, Pellegrini ha spiegato che l'Agenzia, per arrivare alle cifre illustrate, ha elaborato informazioni provenienti da fonti istituzionali, cioe' il ministero dell'Economia, il tavolo per il monitoraggio della spesa sanitaria istituito nell' ambito dell' accordo della conferenza stato-regioni del marzo 2001 e i bilanci delle aziende sanitarie. (ANSA)