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PIT BULL: ANCORA AGGRESSIONI

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La cronaca registra l’ennesima aggressione di un pit bull ai danni di persone e l’ennesima condanna di una razza ormai connotata presso l’opinione pubblica come aggressiva e da combattimento. Si legge sulla cronaca di Milano del Corriere della Sera ( ediz. del 3/09/2002) che “in una recente inchiesta è risultato che i pit bull sono ( salvo rare eccezioni) particolarmente apprezzati da individui insicuri che trasmettevano i propri complessi agli animali, rendendoli quindi ancor più aggressivi. Un cane che morde, infatti dimostra di non essere equilibrato e teme ovunque pericoli”. Il pit bull protagonista dell’aggressione dell’altro ieri a Milano, ai danni di un bambino di 8 anni che stava giocando nel cortile di un caseggiato popolare, era stato segnalato all’autorità comunale e alla ASL perché abitualmente non dotato di museruola, come invece previsto da un’apposita ordinanza dei vigili urbani del 17 giugno scorso. Il caso ha rispolverato il dibattito sull’opportunità di scegliere un pit bull come compagno d’affezione e sulle eventuali misure di sicurezza che il proprietario deve adottare e all’eventualità di subordinare al permesso dell’autorità , come previsto in Austria , la possibilità di detenere un pit bull. Ai “cani pericolosi” Professione Veterinaria n. 7/2002 dedica due articoli: sull’attualità parlamentare in materia e sulla normativa in Europa.