Nella bozza di riforma delle professioni consegnata al Governo e al Parlamento, viene ribadita la natura personale del lavoro intellettuale. “Questo però non significa – spiega Nicola Bucicco, Presidente del Comitato Unitario delle Professioni -che per meglio collocarsi sul mercato i professionisti non debbano e non abbiano già provveduto ad attrezzarsi. Penso, per esempio, alle collaborazioni trasversali a più Ordini professionali per venire incontro a una domanda di servizi sempre più integrati e non esclusivi, alla formazione continua e alla pubblicità informativa».
In questo quadro, quale deve essere allora il ruolo degli organismi di rappresentanza? Secondo il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, «gli Ordini dovranno garantire soprattutto la qualità dei percorsi formativi e la certificazione delle competenze dei professionisti».
