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ENPA, BEAGLES E MICROCHIP

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“Questi microchip vengono applicati ai cani di proprietà, anche se si tratta di allevamenti di cani ed anche se ritratta di cuccioli. Questo sistema è assolutamente indolore per l'animale, con un chip a 15 cifre che contiene il codice Iso. Invece i cani fermati a Bolzano sono identificati con un tatuaggio esterno all'animale e a sole cinque cifre” – spiega Stella Borghi in un comunicato ripreso dal Resto del Carlino indirizzato al Comune di S. Polo. In base alla legge regionale 27/2000 i cani che provengono dagli allevamenti devono portare un numero di tatuaggio microchip fornito dal comune di provenienza o un tatuaggio proveniente da iscrizione agli albi genealogici. Di entrambi non c'è traccia - segnala l'Enpa - nei documenti provenienti da Bolzano. «L'Enpa - recita il comunicato - si chiede come mai un allevatore che smista centinaia di cani ogni anno non abbia applicato, almeno ai 56 cuccioli fermati a Bolzano, e vuole ora verificare come sono “regolati” ora i restanti cani all'interno dell'allevamento». Intanto è confermato che sarà una manifestazione in due parti quella animalista che si svolgerà sabato prossimo prima a Reggio Emilia (ore 11:30 davanti alla Camera di Commercio dove la LAV svolgerà il suo 25mo Congresso nazionale) e poi a seguire a San Polo d'Enza, cittadina dove si trova l'allevamento "Morini" (indetta da Animalisti Italiani ed Oipa).