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ECM: ANCHE I MEDICI ATTENDONO RISPOSTE

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“Una FNOMCEO che su questioni siffatte non convoca neppure il Consiglio nazionale che esiste a fare?” Queste, non altre, le parole di Antonio Panti, Presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze che al Sole Sanità (settimana del 30 apr.6 mag.) ha inviato uno scritto durissimo su quello che definisce “un obbligo all’italiana”, ovvero un programma ECM che non ha chiarito chi deve aggiornare chi, che non ha definito il ruolo e la capacità formativa delle Regioni con il rischio che alcune sappiamo muoversi e altre no, che ha deciso di non aver soldi per aggiornare ma non ha indicato da dove debbano arrivare i finanziamenti per la formazione obbligatoria e che non ha tenuto conto del ruolo degli Ordini, anche alla luce del riordino delle professioni intellettuali. Dunque chi pensava che l’ECM fosse coralmente applaudito dai medici si sbagliava. Lo scoramento di Panti è tale da liquidare la FNOMCEO con queste parole: “Non serve più a nessuno dopo queste sonore, irrecuperabili sconfitte; neppure a chi pensa ancora di dominarla per plasmare a sua somiglianza la formazione di tutti i medici”( ibidem)
Intanto alla Funzione Pubblica fanno i conti e dichiarano: “nel 2001 c’è stato un innalzamento del prodotto formativo e dell’utilizzo dei programmi di formazione. Per la prima volta intendiamo verificare in modo specifico la qualità del prodotto formativo. Spesso sono state spese tante risorse a pioggia per programmi di formazione poco utili”. ( Francesco Verbaro Vice capo di Gabinetto alla Funzione Pubblica – Il Sole 24 ore , 9 maggio 2002)