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PRATICITA’ DELLE BUONE PRATICHE

“Si parte dal fatto che il codice di buone pratiche fa paura a tutti i paesi sostenitori in Europa” – spiega Stefano Candotti, al rientro da Bruxelles dove l’11 e il 12 scorsi si è riunito il gruppo di lavoro della FVE per le buone pratiche veterinarie, - e prosegue: “le perplessità comuni su costrizioni, vincoli ed obblighi hanno fatto sì che in questo ottimo gruppo di lavoro, dal taglio affatto burocratico, ma invece essenzialmente pratico, si sia ottenuto un codice generale, elastico, e con l’intenzione di proporlo come documento di indirizzi realizzabili”.
Raccogliendo le indicazioni della fase consultiva, molte delle quali sono state prodotte dall’ANMVI e condivise dai Colleghi europei, il Codice si è ridotto a 12 pagine, concentrandosi sui seguenti obiettivi primari: customer satisfaction, tracciabilità del modo di lavorare del professionista e tracciabilità del farmaco, nei vari ambiti ed aree di interesse della veterinaria.
Sarà riproposto alle organizzazioni veterinarie europea per un nuovo giro di consultazioni che farà slittare al prossimo autunno la ratifica della sua versione definitiva da parte dell’Assemblea Generale della FVE.
Il Codice prevede una parte comune ed uno sviluppo differenziato per le singole branche della veterinaria: guida pratica di management per clinica dei pp.aa., Guida pratica di management per clinica dei GG.AA., Guida pratica di management per la clinica degli equini, Guida pratica di management per i controlli delle filiere alimentari
Quanto allo sforzo di sburocratizzazione del Codice, Stefano Candotti precisa: “Per quanto riguarda le varie modalità di tracciabilità e documentazione nel campo pp.aa., non sono state fatte obiezioni per l’utilizzo (specialmente del farmaco) delle cartelle cliniche come prove documentali. Rispetto alla precedente bozza, non ci sono più indicazioni troppo specifiche di estenuanti registri obbligati (farmaci, acquisti, disinfettanti, materiali di radiologia, ecc). Inoltre prevede anche la facilità di realizazione anche per strutture cliniche di one man, soprattutto in ambito clinico di pp.aa. L’importante rimane comunque la tracciabilità e la documentabilità di prodotti e servizi”.
L’adozione del codice avverrà su base volontaria; verrà redatto in modo da esser convertibile facilmente in una certificazione di qualità ISO 9000, relativa alla sua versione più recente (attualmente è la 2000). Sarà nel corso della prossima fase di consultazione che si entrerà nel vivo degli aspetti regolamentari del Codice.