• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31397

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

SEQUESTRATI FALSI MARCHI PER BOVINI

Immagine
Nei giorni scorsi i carabinieri dei NAS hanno denunciato alla procura della repubblica di Caltagirone (Catania) nove allevatori di bovini che grazie alla complicità di un veterinario avrebbero falsificato 850 marchi auricolari, con violazioni amministrative per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Gli allevatori avrebbero inoltre falsificato la documentazione sanitaria e amministrativa relativa agli animali. Torna così alla ribalta il problema dei limiti del sistema di identificazione dei capi. Scrive Alberto Casartelli, Presidente Senior della SIVAR: “La marca auricolare dovrebbe essere superata dal sistema di identificazione mediante microchip. Il bolo ruminale per esempio è un microchip contenuto in una capsula di ceramica che una volta collocato nel rumine dell’animale evita eventuali frodi e permetterebbe la lettura digitale dei dati ed il loro caricamento su un semplice palmare. I disguidi derivanti dalla gestione cartacea dei dati, gli errori di registrazione che oggi sono tanto frequenti, verrebbero in questo modo scongiurati: il veterinario incaricato dell’identificazione sarebbe in grado di trasmettere per via telefonica le informazioni ad una banca dati centralizzata. L’informatizzazione permetterebbe anche di realizzare in maniera semplice delle schede cliniche e dei trattamenti che possono accompagnare l’animale per tutta la sua carriera produttiva e fornire, in sede di trasformazione dell’animale, informazioni utili all’ispezione veterinaria e alla sicurezza del consumatore”. (pag 18 di Professione Veterinaria 5/2001).