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UN BOLLINO PER MEDICINALI SENZA RICETTA

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E' Stato Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 febbraio scorso il decreto del Ministero Della Salute che prevede l’adozione del bollino di riconoscimento per i medicinali non soggetti a ricetta medica. Il provvedimento stabilisce che il bollino dovra' essere riportato, a stampa o mediante sistema adesivo non rimovibile, sulle confezioni immesse sul mercato dal primo marzo 2001.
Non poche, però, le polemiche che accompagnano la nascita della nuova norma. Le critiche più aspre sono dirette, in particolare, all’acquisto self service e al forte rischio di "banalizzazione" di questi medicinali.
All’orizzonte, insomma, c’è il caso degli States e di tutti i paesi dove l’accesso ai medicinali è più libero: situazione che ha visto un forte aumento delle malattie iatrogene, cioè delle patologie causate da un eccessivo consumo di medicinali. «Il farmaco non è un bene di consumo», spiega Giorgio Siri, presidente di Federfarma, «e non deve diventarlo».
Alla base delle critiche dell’Associazione che raccoglie i farmacisti italiani, sostiene il presidente, «il falso pregiudizio secondo il quale i farmaci da automedicazione non sono veri e propri farmaci e possono essere utilizzati senza alcuna cautela: in realtà, spesso si tratta di medicinali che contengono lo stesso principio attivo dei medicinali venduti con la ricetta medica, con la sola differenza di un dosaggio inferiore».
Da un punto di vista economico, per il consumatore non c’è nessun vantaggio all’orizzonte: insomma, i prezzi dei farmaci non verranno ritoccati. Ma per il futuro si aprono spazi di vendita diversi dalle farmacie.
Infatti la norma appena approvata dal governo potrebbe aprire alla possibilità di vendere alcuni medicinali anche nei supermercati e grandi magazzini, ipotesi osteggiata dai farmacisti.