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E ADESSO CLONIAMO IL CANE

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Secondo il Wall Street Journal sarebbero numerosi i proprietari di cani e gatti che hanno già provveduto a conservare cellule dei loro cani e gatti, in attesa che la clonazione degli animali si affermi fino a diventare un redditizio affare commerciale. Il magnate che ha fondato la Genetic Saving & Clone e finanziato con oltre 3,5 milioni di dollari la clonazione di CopyCat, ha ottenuto in cambio i diritti di sfruttamento delle tecniche messe a punto dai ricercatori universitari. Il secondo atto sarà il compimento del Missyplicity Project, ovvero la creazione del doppio genetico di un cane. La spinta commerciale è evidente, ma rimane sullo sfondo. Gli scopi enfatizzati della clonazione canina sono “eticamente corretti” e obbediscono ad un codice di bioetica che la Genetic non ha trascurato di darsi: approfondire le conoscenze sulla riproduzione del cane e sulle soluzioni di contraccezione e sterilizzazione, tutelare le razze a rischio, favorire la riproduzione di esemplari di pregio e utilità sociale e infine realizzare nel lungo termine un mercato di cloni a buon prezzo.
Dal proprio sito la Genetic si rivolge ai veterinari e invoca la loro collaborazione. A pagamento, naturalmente.