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ANCHE CONFINDUSTRIA NON VUOLE L’IRAP

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Il delegato di Confindustria Stefano Parisi è intervenuto martedì scorso durante le audizioni parlamentari sulla riforma fiscale e ha dichiarato: “L’impianto complessivo del provvedimento di riforma va in una direzione largamente condivisibile, l’importante però è che ci sia certezza sulla base impositiva e sulla riduzione della pressione fiscale. L’Irpeg al 33 per cento va bene, a condizione che non ci sia più l’IRAP”. Mentre le Regioni chiedono che il loro maggior cespite non venga abolito, l’ABI critica severamente l’esborso fiscale a cui l’IRAP costringe nel 2002: le banche si troveranno con un punto percentuale in più sul 43% dei depositi.