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DM 306 : OGGI L'UDIENZA AL TAR

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L’infondatezza del ricorso presentato da Federfarma è stata concertata dalla FNOVI con il Ministero della Salute. Federfarma teme il danno economico. “Come questo danno economico possa avvenire” ha dichiarato Aldo Vezzoni - , quando in un mercato del farmaco umano di 40.000 miliardi il fatturato del farmaco umano utilizzato nelle strutture veterinarie si stima non superi i 5 miliardi, risulta difficile comprenderlo, come risulta difficile equiparare al pubblico un utilizzatore professionale del farmaco com'e' il medico veterinario”.
La Federfarma contesta inoltre la possibilita', per il medico veterinario, indicata nel comma 3 dell'art. 17, di consegnare al proprietario dell'animale in cura, qualora l'intervento professionale lo richieda, la confezione di medicinale veterinario della propria scorta e da lui gia' utilizzata per iniziare la terapia. La Federfarma vede violato il diritto delle farmacie alla vendita esclusiva dei farmaci al pubblico e lesi gli interessi delle farmacie stesse, non considerando che la cessione al proprietario dell'animale in cura del medicinale aperto per iniziare la terapia non si configura come vendita al pubblico, ma come proseguimento della terapia iniziata su un animale oggetto della prestazione professionale.
“Le contestazioni fatte da Federfarma sono molto deboli – ribadisce Aldo Vezzoni - sia come supporto normativo, sia come motivazioni sostanziali e di tutela sanitaria. C'è pero' un aspetto da non sottovalutare, pure esso denunciato da Federfarma, e cioè' l'eccesso di delega di questo Decreto che ha compreso anche aspetti non considerati dagli art. 31 e 32 del D.L.vo 119/92, dai quali nasce la giustificazione legislativa di questo Decreto. Ma il Ministero, cui comunque compete la facoltà di emanare norme sanitarie per specifici problemi, aveva motivato l'eccesso di delega alla necessita' di comprendere aspetti non sufficientemente normati e comunque correlati alla distribuzione del farmaco. Il Ministero, Dipartimento Veterinario, sostiene il Decreto e le scelte fatte ed e' deciso a difenderlo con determinazione presso il TAR del Lazio”.