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ESAME PERIODICO PER CHI NON SI AGGIORNA

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Torna il sereno tra il Ministero della Salute e gli Ordini sull’esame di abilitazione. Non ci sarà probabilmente test periodico per chi si aggiorna attraverso i corsi di formazione continua validati dal Ministero della Salute, che partiranno ufficialmente – dando diritto a crediti veri e spendibili – da gennaio 2002. Si pensa tuttavia di introdurre qualche verifica in più su chi al termine del periodo di osservazione non ha crediti sufficienti, nonché per alcune categorie di medici – i liberi professionisti – che sfuggono ai criteri di accreditamento validi per i loro colleghi convenzionati ed ospedalieri. Le voci di un accordo in tal senso emergono alla fine della riunione della commissione per la formazione continua presieduta dal Ministro della Salute Gerolamo Sirchia. L’ipotesi di una prova periodica era stata ventilata dal Ministro in un’audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera ma in termini che sarebbero stati in parte equivocati dai mass media. Dopo aver duramente criticato le parole del Ministro, affermando che l’ipotesi di un esame periodico “rovina” lo sforzo che si sta facendo per la formazione continua per verificare ogni 3-5 anni la preparazione dei medici, Giuseppe Del Barone, presidente della Federazione degli Ordini (Fnom) conferma che in sede di commissione “c’è stato un cordiale e proficuo scambio di vedute con Sirchia”. “Sono stato autorizzato dal Ministro a dire che ogni contrasto è sanato. Il programma di educazione medica continua (Ecm) non prevede né prevederà la ripetizione dell’esame di Stato. Il Ministro ha sottolineato di essere stato frainteso proprio sul concetto di validità dell’esame che abilita all’esercizio della professione che è e rimarrà unico ed ha ribadito di puntare sui percorsi formativi basati sul sistema dei crediti, compatibili con l’attuale sistema di accesso alla professione. La valutazione dei medici che esercitano in ogni caso ci sarà ed avverrà periodicamente “per verificare se dei propri studi il medico fa qualcosa; ma sarà una valutazione costituita dai crediti incamerati, che varranno tanto più quanto più l’evento formativo frequentato sarà attinente a problematiche professionali di spessore oggettivamente indubbio…”. La voce che si è diffusa subito dopo la riunione della commissione sulla formazione continua è che tuttavia si sia parlato di una prova periodica, o quantomeno di una verifica in senso più “severo” per i medici che non avessero ottenuto crediti sufficienti. In merito al punteggio-soglia, si è parlato di 150 in tre anni, una media di 50 crediti annui equivalenti a poco meno di un’ora di formazione a settimana, ma tutto è da decidere. Chi non ci arrivasse potrebbe dover dimostrare comunque la propria preparazione. Del Barone non conferma. “In realtà – spiega – abbiamo discusso su come si daranno i punteggi ai liberi professionisti. Per un’Asl è facile accreditare un medico convenzionato o un dipendente, poiché una volta che questi registra i propri crediti all’Ordine di appartenenza il dato è accessibile all’ente pubblico. Diverso è per chi non ha convenzioni con l’Asl; penso in particolare agli odontoiatri. Occorre fare in modo che i corsi di formazione li frequentino tutti, liberi professionisti inclusi, alle stesse condizioni”. Quanto al rapporto tra Ordini e coordinamenti delle società scientifiche, che rivendicano un ruolo chiave nella formazione, nella riunione del presidente Fnom Giuseppe Del Barone ha ribadito a Sirchia che “gli Ordini non gradiscono invadenze e dunque non accetteranno che altri si sostituiscano ai medici e alla Fnom”. Giorgio Neri