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COMMISSIONE GIUSTIZIA

Equo compenso per tutti, serve il parere dell'Osservatorio

Equo compenso per tutti, serve il parere dell'Osservatorio
La Commissione Giustizia del Senato attende il parere dell'Osservatorio sull'equo compenso sul ddl Stefani. Il ddl vincola il cliente a pagare il compenso se per l'Ordine è "equo".

Equo compenso vincolante non solo per i cosiddetti "contraenti forti" (pubbliche amministrazioni, banche, assicurazioni e grandi imprese) ma per tutte le tipologie di clientela del professionista. Il disegno di legge della senatrice Erika Stefani (Lega) punta ad estendere a tutti i rapporti professionali la possibilità di esigere un "equo compenso" in forza del parere di congruità formulato dall'Ordine professionale. In base al disegno di legge, il parere di congruità dell'Ordine professionale acquisterebbe la stessa efficacia di un titolo esecutivo: qualsiasi cliente/contraente intenda contestarlo potrà farlo solo rivolgendosi all'autorità giudiziaria.

Il disegno di legge sta svolgendo il suo iter in Commissione Giustizia del Senato. Il termine per gli emendamenti, inizialmente fissato al 17 aprile scorso, è stato rinviato dal relatore Sen Sergio Rastrelli (Fdi) ritenendo "indispensabile" attendere una prima valutazione da parte dell'Osservatorio nazionale sull'equo compenso.
L'Osservatorio, istituito presso il Ministero della Giustizia, si è insediato l'11 aprile scorso. 

La riapertura del termine per la presentazione di emendamenti sarà stabilita dall'Ufficio di Presidenza della Commissione.

Il parere dell'Ordine diventa "titolo esecutivo"