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PESTE SUINA

Pascolo brado, vertice Regione Sardegna-Ministero

Pascolo brado, vertice Regione Sardegna-Ministero
Pascolo brado, tolleranza zero. Vertice Regione-ministero: corsa per evitare sanzioni europee.

Peste suina africana, ora si fa sul serio per prevenire il pascolo brado. Ieri l'unità di crisi allargata ai tecnici del ministero della Salute ha permesso di fare il punto sulle azioni da intraprendere e già intraprese per evitare «ulteriori misure restrittive» per prevenire che la situazione in Sardegna «rappresenti un grave e ulteriore rischio per la salute animale nel resto d'Italia e in altri Stati europei», come "minacciato" dalla Commissione europea, in una comunicazione del 3 maggio. «È un appunto di un mese fa, stiamo presentando le controdeduzioni», dice l'assessore alla Sanità Simona De Francisci. «Da allora l'Unità di crisi sta attuando le misure, con i fatti e con il sostegno del ministero, richieste nella lotta al pascolo brado. Sul fronte sanitario siamo a posto». Per questo che la Regione, dopo lo sblocco dell'export, ha chiesto al governo il via libera per i salumi indenni.

IL VERTICE - Tra le richieste che la Regione ha avanzato ieri a Cagliari ai rappresentanti del ministero della Salute (direzione generale della Sanità animale) ci sono appunto ulteriori corridoi sanitari per le aziende suinicole virtuose, il rafforzamento del supporto per la lotta al pascolo brado e clandestino, vero nodo da sciogliere, e il via libera ai salumi termizzati (indenni dalla peste suina) dopo il recente primo sblocco all'export. Alla riunione erano presenti, oltre alla Regione con il commissario delegato della presidenza Gilberto Murgia, gli assessorati alla Sanità e all'Agricoltura, i servizi veterinari delle Asl, l'Istituto zooprofilattico, il Corpo forestale e i sindaci dei territori interessati.

LE AZIONI - Durante l'incontro è stato ricordato il lavoro della Regione sul fronte del contrasto alla malattia, anche in base a quanto prescritto dai piani di eradicazione e dal cronoprogramma avanzato dalla Commissione europea, riesaminato nel dettaglio anche ieri. Saranno rafforzate le azioni di contrasto al pascolo clandestino («è l'ultima occasione», secondo i rappresentanti del ministero), e sono stati richiamati i controlli sanitari, virologici e di biosicurezza, e i circa 2 mila allevamenti che sono stati regolarizzati. Alla riunione sono intervenuti anche veterinari e sindaci che hanno esposto le difficoltà quotidiane nel combattere gli allevamenti clandestini e nel far capire che ormai non c'è alcuna alternativa alla regolarizzazione di capi e aziende. Sul fronte del supporto economico, la Regione ha rassicurato i sindaci per le spese di abbattimento e interramento delle carcasse, che potranno essere risarcite dietro presentazione della relazione e delle ricevute di spesa. Inoltre, è allo studio la possibilità di allestire un'unità mobile regionale per queste operazioni.

IL MINISTERO - I rappresentanti del ministero, riservandosi di valutare i contenuti tecnici delle azioni chieste dalla Commissione europea e in fase di sviluppo, hanno invitato Regione e sindaci a insistere sull'applicazione del piano di eradicazione, in particolare negli interventi contro gli allevamenti e i capi non anagrafati. I dirigenti del ministero hanno poi sottolineato che la persistenza della peste suina africana mette a rischio non solo il comparto suinicolo sardo, ma anche quello nazionale visto che la Commissione a breve potrebbe ulteriormente inasprire le misure nei confronti dell'Italia. Le preoccupazioni per la recrudescenza della malattia manifestate dalla Commissione europea, che ha definito quella della peste suina «una situazione inaccettabile» anche perché in Sardegna «non si sono intraprese tutte le misure previste» nei programmi Ue 2012 e 2013, vanno quindi placate al più presto. (fonte: regione.sardegna.it)