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FINANZIAMENTO MIPAAF

Controlli funzionali: allevatori denunciano drastici tagli

Controlli funzionali: allevatori denunciano drastici tagli
Sistema allevatori "a rischio sopravvivenza". AIA convoca d'urgenza il direttivo nazionale. Nocetti: è la più grave emergenza della nostra storia.
Il Ministero delle Politiche Agricole riduce le risorse destinate alle regioni dal Piano nazionale dei controlli sulla produttività animale. I finanziamenti sarebbero decurtati di due terzi, passando da 22,5 a 7 milioni a livello nazionale: il fondo viene ripartito fra le regioni che a loro volta girano i fondi alle associazioni degli allevatori che operano i controlli. Il taglio si lega al ridimensionamento della spesa pubblica.

Il presidente dell’Aia, Associazione italiana allevatori, Roberto Nocentini, ha scritto al ministro Maurizio Martina: «La diminuzione drastica delle risorse destinate alle associazioni allevatori – si legge nella lettera – pregiudica tutto il lavoro fatto in termini di miglioramento genetico, attività selettiva ed a favore della biodiversità».
Il Presidente Nocetti ha convocato d'urgenza  il Comitato direttivo di Aia per affrontare “quella che si prospetta come la più grave emergenza che il sistema allevatoriale abbia mai, in questi 70 anni di storia, dovuto affrontare”.

La notizia "è arrivata come una bomba nella tarda serata del 21 giugno"- scrive nel suo comunicato l'ARA Emilia Romagna. Alla reazione di Nocentini sono infatti seguite quelle delle associazioni allevatoriali dei territori, come quella del presidente e del direttore dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna- rispettivamente Maurizio Garlappi e Claudio Bovo- e di Floriano De Franceschi, presidente dell’Arav, Associazione regionale allevatori del Veneto.

Gli allevatori paventano che i tagli dei fondi al sistema allevatoriale italiano possano ripercuotersi sui produttori e sulla produzione agroalimentare nazionale.

“Il taglio dei finanziamenti che dai 6,7 milioni di euro del 2012 sono passati a 2,7 milioni nel 2016 – sottolinea Maurizio Garlappi – ha di fatto imposto una riorganizzazione di Araer che solo con l’impegno e l’abnegazione di tutto il personale è stato possibile attuare. Insieme con la Regione Emilia Romagna abbiamo realizzato un progetto che ci ha permesso di continuare a essere il punto di riferimento tecnico degli allevatori mantenendo inalterato il livello occupazionale  dei nostri dipendenti. Oggi, con l’incomprensibile decisione del Mipaaf, il contributo pubblico si ridurrebbe a circa 850mila euro/annui: un ulteriore taglio che decreterebbe la fine del sistema allevatori”.

“In questi ultimi anni siamo stati chiamati a un impegno gravoso che abbiamo affrontato con coraggio – gli fa eco il direttore Claudio Bovo – perché il settore zootecnico, per la nostra regione e per l’intera nazione, è uno dei pilastri del nostro sistema primario. Se la scure  del taglio dei finanziamenti si dovesse di nuovo abbattere su di noi vorrebbe dire non poter realizzare i progetti che abbiamo in cantiere, porre fine all’azione di miglioramento genetico delle razze, abbandonare tutte le azioni a tutela della biodiversità animale che solo noi possiamo garantire, non dare seguito anche a quei progetti sul benessere animale e sulla sostenibilità ambientale che con sempre maggiore determinazione la società civile richiede”.  “Non posso che auspicare un cambio di rotta, una presa di coscienza da parte del ministero per le Politiche agricole – conclude il presidente Garlappi -  affinchè possa essere scongiurata quella che purtroppo allo stato sembra più di un’ipotesi: la morte della zootecnia italiana”.

E una presa di posizione arriva anche dall’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan: «In Commissione Politiche Agricole (CPA) – fa presente – avevamo già esposto la preoccupazione per le devastanti conseguenze che questa decurtazione avrebbe avuto sul complesso del sistema allevatoriale italiano e, proprio per questo motivo, non avevamo dato l’intesa lo scorso 20 aprile quando fu esaminato tale riparto di risorse inserito nel programma 2017 del MIPAAF. Ora in gioco c’è la sopravvivenza stessa dell’ARAV, l’Associazione regionale allevatori del Veneto, che svolge la fondamentale attività dei controlli funzionali e la tenuta dei registri genealogici, indispensabili per il miglioramento genetico delle razze bovine. Il Veneto è la seconda regione per la zootecnia da latte con 3000 allevamenti e 1,146 milioni di tonnellate prodotte».

L'assessore di Regione Lombardia all'Agricoltura Gianni Fava ha inviato una lettera al ministro Martina, agli assessori regionali e a Leonardo di Gioia, presidente della Commissione Politiche agricole (Cpa) della Conferenza delle Regioni. La lettera chiede "una sollecita convocazione di una Cpa dedicata all'argomento, chiamata a esprimersi su un nuovo programma di controlli funzionali 2017 predisposto dal ministero, nella denegata ipotesi in cui non si giungesse al ripristino dell'originaria dotazione".


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