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CONVEGNO SIVAR-SIB ANMVI

Sqnba e ClassyFarm: "Siamo in un momento caldo"

 Sqnba e ClassyFarm: "Siamo in un momento caldo"

In arrivo gli schemi di certificazione SQNBA. A marzo del 2024 il fascicolo aziendale. Un nuovo modello di formazione veterinaria. Il convegno organizzato da Sivar-Sib per la 78° Fiera Zootecnica di Cremona cade "in un momento caldo”. Opportunità, strategie e strumenti nelle mani della Veterinaria. 

"Siamo in un momento caldo". Le virgolette sono del Capo Dipartimento dello Sviluppo Rurale (Masaf) Giuseppe Blasi che questa mattina ha aperto l’incontro “Il Veterinario Aziendale fra Sanità e Agricoltura”, annunciando l'imminente completamento dei disciplinari tecnici (schemi di certificazione) del Sistema Sqnba da parte del Comitato Tecnico interministeriale. Arriveranno "entro la metà di dicembre" e i primi saranno quelli del settore bovino.

In collegamento dal Masaf con la Fiera di Cremona, Blasi ha spiegato che l’iter dei disciplinari Sqbna prevede una fase di consultazione preliminare all’adozione  con decreto interministeriale Salute-Agricoltura, previa intesa in Conferenza Stato Regioni. L’orizzonte temporale prospettato dal Capo Dipartimento Blasi è di “due o tre mesi, portando così a regime gli interventi nel 2024”. Ci sarà una deroga, solo per il 2023-2024, in base alla quale il livello 2 dell’Eco-schema 1 terrà conto di due elementi: pascolamento (articolo 3, lettera h) del DM 23 dicembre 2022) e riduzione degli antimicrobici. La deroga, ha spiegato, sarà all’esame della Conferenza Stato-Regioni la prossima settimana.

Il momento storico è “caldo” anche per un’altra imminente novità: a marzo del 2024 sarà disponibile il fascicolo aziendale di stalla – o fascicolo di stewardship – che offre una istantanea del posizionamento complessivo dell’allevamento in relazione ai vari parametri di misurazione previsti da ClassyFarm. Se il miglioramento genetico dà risultati "non eccellenti"  il rappresentante del Masaf esprime invece soddisfazione per il Progetto Leo, “un punto di arrivo e di partenza per lo scambio di dati, sanitari e produttivi, che servono al fascicolo aziendale di stalla".

In vista della scadenza fissata da Agea al 31 dicembre, il livello di adesione degli allevamenti “non è ancora quello auspicato” ha affermato Blasi, evidenziando “difficoltà nella comunicazione degli impegni da mettere in atto”, tanto da indurre Agea e ClassyFarm a mettere in piedi una strategia di adesione semplificata e “a blocchi”.

Gli schemi di certificazione sono in dirittura d'arrivo, ha confermato Silvia Tramontin, Vicedirettore di Accredia e componente del Comitato Ctsba. "Saranno il miglior risultato possibile in questo periodo storico"- ha dichiarato, spiegando che la stesura dei disciplinari di certificazione ha richiesto tempo per la difficoltà a trovare "un punto di equilibrio" fra le variegate complessità della produzione primaria italiana. Per il bovino da latte e da carne, gli schemi di certificazione conterranno una novità: la tutela dell'ambiente.
Ai requisiti di benessere, biosicurezza e farmaco si aggiunge infatti un impegno di sostenibilità attraverso "l'uso consapevole dell'acqua". Tutti i requisiti dei disciplinari sono superiori ai requisiti minimi previsti dalla legislazione cogente.

L'ente di certificazione verificherà il rispetto degli schemi di certificazione attraverso propri Valutatori appositamente formati, secondo i contenuti di un programma teorico che dovrà essere definito da una circolare interministeriale Salute-Agricoltura. "Entro il mese di gennaio sarà definito il primo corso per valutatori - ha dichiarato il Direttore Ugo Santucci (Ufficio 6 Dgsaf) del Ministero della Salute, condividendo con la platea ulteriori innovazioni imminenti nel campo della formazione: entro l'anno sarà pronto il portale della formazione previsto dal decreto 6 settembre 2023, che raccoglierà le iniziative di formazione obbligatoria rivolte agli allevatori, come richiesto dalla nuova legge europea di sanità animale (Reg. UE 2016/429) e dai decreti di adeguamento nazionale. Sul fronte della formazione dei Veterinari Ufficiali, entro l'anno saranno circa 300 i Veterinari Ufficiali di primo livello, formati per "disseminare conoscenze" ad altri Colleghi tramite percorsi formativi di secondo livello.

L'esigenza di aggiornare la formazione è generale, da quella universitaria all'aggiornamento professionale permanente. "E' il  Veterinario che plasma l'allevatore" afferma Santucci, rappresentando anche l'esigenza di attualizzare la preparazione dei Veterinari Aziendali formati ai sensi del decreto istitutivo del 2017.  A difesa di questa figura, il Presidente della Fnovi Gaetano Penocchio, ricostruendone una puntuale genesi storica, ha espresso una posizione di netta contrarietà verso figure che "sovrascrivono i dati in ClassyFarm. Se non diventano Veterinari Aziendali hanno finito il loro ruolo"- ha dichiarato. "I Veterinari Aziendali ci sono".

Il Sistema Sqnba e il Piano Nazionale Pac 2023-2027 hanno chiuso una fase storica.  La nuova fase è ricca di "opportunità" ha ripetuto nel suo intervento Giovanni Filippini (Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico della Sardegna) invitando relatori e platea ad una riflessione sulla mancanza di una organizzazione sistematica della Veterinaria. "C'è la strategia e ci sono gli strumenti, manca l'organizzazione"- ha dichiarato, incoraggiando a superare "i cortocircuiti" della Veterinaria e ad agire secondo un principio di "integrazione".

L'esortazione del DG Filippini ha incontrato il favore generale degli astanti. Il Presidente della Sivar Mario Facchi ha condiviso l'esigenza di creare "modelli di lavoro condivisi", mentre il vicepresidente Anmvi Marco Colombo ha insistito sulla necessità di occasioni di formazione "comuni" tra Veterinari Pubblici e Privati. "Serve mettere insieme tutti i pezzi" ha ribadito Filippini e "superare i comparti stagni" ha sottolineato Santucci. Le responsabilità sono importanti, "dobbiamo valorizzarci di più e avere buona pubblicità" ha aggiunto Eliana Schiavon, Presidente Sib.

La sintesi arriva dal rappresentante del Ministero della Salute: "Un dibattito qualificato come quello odierno deve strutturarsi". La proposta del Direttore Santucci, sposata dagli organizzatori Sivar-Sib e Anmvi e da tutti gli attori del convegno è di avviare una sede di confronto permanente. Un tavolo di coordinamento di tutte le professionalità veterinarie operanti in un nuovo modello veterinario che sappia unire i fondamentali del futuro:  sanità animale, certificazione di qualità delle produzioni primarie (Sqnba) e conseguimento dei pagamenti Pac.

Nella foto, la platea del convegno durante la relazione di Silvia Tramontin