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LINEE GUIDA

Antibiotici, la svolta culturale parte dal bovino da latte

Antibiotici, la svolta culturale parte dal bovino da latte
E' l'allevamento da latte a dotarsi, per primo, di linee guida di portata nazionale sull'uso prudente dell’antibiotico. Alla vigilia del decreto sui medicinali veterinari e del disciplinare Sqnba, le Linee Guida presentate oggi in Regione Emilia Romagna saranno la piattaforma comune per Allevatori, Veterinari Aziendali e Ufficiali. Approvato da SIVAR e SIB, il documento è un modello di cooperazione pubblico-privato.

"Con queste linee guida non si danno soltanto indicazioni di utilizzo prudente, ma si mette l’accento sulla diagnosi e sulla prevenzione”. Giovanna Trambajolo (Settore Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica Regione Emilia-Romagna) ha spiegato il nocciolo culturale delle Linee Guida sull’uso prudente dell’antibiotico nell’allevamento del bovino da latte, presentate oggi durante un evento formativo e informativo, partecipato dai principali curatori del documento e da rappresentanti della filiera del bovino da latte. Biosicurezza, management e un albero decisionale delle scelte gestionali in allevamento saranno la piattaforma comune per Allevatore, Veterinario Aziendale e Veterinario Ufficiale. 

E' stato Antonio Battisti, responsabile del Centro di referenza nazionale per l'Antibioticoresistenza (Crab), ad aprire i lavori, ripercorrendo gli obiettivi del PNCAR 2022-2025 del quinquennio in corso e mostrando la progressione di riduzione delle vendite di antibiotici riscontrabile nell’allevamento da latte italiano, tra i meno problematici in relazione agli obiettivi del Piano Nazionale di Contrasto all'Antimicrobico Resistenza. Insieme all'IZS di Lazio e Toscana il Crab tornerà a parlare di uso prudente degli antibiotici con uno uno workshop annuale dal 23 al 24 novembre, in modalità webinar.

Perché iniziare dal bovino da latte? -L’allevamento del bovino da latte non è il settore zootecnico più problematico, "ma deve fare la sua parte” - spiega Norma Arrigoni. Proprio per questo, l’allevamento da latte si candida a indicare la rotta agli altri settori. Così come l’obiettivo “residui” può dirsi “obsoleto in quanto raggiunto”, la nuova sfida è quella di preservare la fiducia del consumatore, nella consapevolezza che i dati sui consumi degli antibiotici sono sempre più importanti per sostenere le vendite e le esportazioni.

Dalle abitudini alle scelte ragionate- Alla base delle Linee Guida illustrate questa mattina c’è un documento di lavoro realizzato dall’Emilia-Romagna nel 2017 condiviso con il coordinamento interregionale e successivamente aggiornato, nel 2022, al nuovo regolamento (UE) 2019/6 sui medicinali veterinari. All'attuale versione, la terza, ha partecipato la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari (Ufficio Medicinali Veterinari della Dgsaf) del Ministero della Salute.
Le nuove regole europee richiedono un ripensamento dei trattamenti profilattici di massa e di passare da un “trattamento a tappeto” alla cosiddetta “asciutta selettiva”. Il passaggio è di quelli culturali: si tratta di abbandonare comportamenti dettati più dalle abitudini che dalla necessità e di impostarli sulla base di terapie antibiotiche ragionate, basate su un percorso diagnostico.

Un documento nazionale, pubblico-privato- Le attuali Linee Guida sono di portata nazionale, dopo che la Conferenza delle Regioni ha affidato alla Regione Emilia-Romagna il compito di fare da capofila. Sono state realizzate, insieme al Ministero della Salute e alle Società Scientifiche SIVAR e SIB, il cui apporto è stato particolarmente apprezzato.

SIVAR e SIB- I rispettivi Presidenti Mario Facchi ed Eliana Schiavon hanno sottolineato nei loro interventi il valore del modello di collaborazione pubblico-privato offerto dalle Linee Guida. Un modello, assicura la dirigente regionale Trambajolo che sarà replicato con le prossime linee guida applicabili al settore degli animali da compagnia oltre che ad altre specie da reddito. “Il contributo di SIVAR e SIB è la dimostrazione che lavorare in gruppo è fondamentale” - dichiara Trambajolo. Coinvolgere i liberi professionisti “offre maggiori garanzie sulla effettiva applicabilità e utilità delle Linee Guida”.

Uno strumento non cogente ma di compliance- Le Linee Guida puntualizzano il loro carattere non cogente. Non sono una norma di legge, ma vanno a supporto di una corretta applicazione della legge. La messa alla prova della loro bontà sarà l’attuazione pratica di questi orientamenti, modificabili sulla base dell'esperienza di campo.

Uscire dal ruolo di burocrate- E’ stata Eleonora Bursi (Asl Reggio Emilia) a presentare il punto di vista del Veterinario Pubblico. Collaborando con la Regione Emilia Romagna per il settore da latte, Bursi ha rimarcato come queste linee guida possano trasformare il controllo ufficiale in un approccio collaborativo, di interazione. “Sono una opportunità per uscire dal ruolo di burocrate e per riappropriarsi del ruolo veterinario, a “non entrare a gamba tesa in allevamento”. Riferendosi alle attività di farmacosorveglianza e in particolare al controllo ufficiale sulla asciutta selettiva Bursi ha incoraggiato il dialogo con il Veterinario Aziendale. Non può esserci preavviso per il controllo ufficiale- ha spiegato Bursi- ma in allevamento è utile uno scambio con il Veterinario Aziendale, “anche telefonico o post controllo se non può essere presente al controllo”. In vista di un auspicabile fascicolo elettronico aziendale, “chiediamo ai Colleghi vet aziendali di lasciare a disposizione le evidenze documentali che possono aiutare allevatore e controllore a comprendere le azioni svolte in allevamento”.

Il nuovo decreto legislativo sui medicinali veterinari- Le Linee Guida arrivano nella settimana mondiale dell’uso prudente degli antimicrobici, ma anche alla vigilia del decreto legislativo nazionale di adeguamento al Regolamento (UE) 2019/6. “Sono state accolte molte richieste delle Regioni” - ha spiegato Trambajolo, fra cui un abbassamento delle sanzioni, perché sanzioni eccessivamente elevate mettono in difficoltà sia il pubblico che il privato”. Non sono attese modifiche sull’articolo 29 del decreto (Impiego di medicinali antimicrobici) che prevede l’emanazione – a cura del Ministero della Salute- di “orientamenti, che altro non sono che Linee Guida come queste”, afferma Trambajolo sottolineandone il carattere “aperto” e la non cogenza giuridica.

Metafilassi e profilassi- Gli orientamenti previsti dal nuovo decreto legislativo, rispecchiati nelle Linea Guida, riguardano i rischi associati alla metafilassi e i criteri secondo cui applicarla, le alternative e i casi eccezionali di utilizzo degli antibiotici per profilassi. È il regolamento 2019/6 all’articolo 107 ad affidare alle autorità competenti il compito di orientare all’ impiego per profilassi e metafilassi “che deve essere debitamente giustificato e documentato”. Le Linee Guida offrono una guida ragionata a criteri “flessibili” per l’asciutta selettiva, sulla base di un principio cardinale in sanità pubblica: la valutazione del rischio. Le soglie indicate nella Linea Guida, ha spiegato Arrigoni, sono state mutuate da esperienze di altri Paesi che hanno adottato il criterio delle “soglie minime”.

Pac e Sqnba- Gli obiettivi delle Linee guida sono coerenti con l’impegno alla riduzione degli antibiotici dell’Ecoschema 1 (Livello 1) e con l’incoraggiamento insito nel Sistema Sqnba ad assumere comportamenti più virtuosi del minimo previsto per legge. Le Linee Guida escono quasi in concomitanza con l’imminente disciplinare (schema) di certificazione del bovino da latte ad opera del Comitato Tecnico del Sistema Sqnba. Le Linee Guida contengono indirizzi di virtuosismo gestionale, propedeutici alla certificazione volontaria Sqnba: monitoraggio sanitario aziendale, isolamenti diagnostici con antibiogramma, ricorso obbligatorio al test di sensibilità per gli antibiotici “critici”.

Prevenzione, biosicurezza e diagnosi – Sono i cardini della revisione, ha spiegato Patrizia Bassi. Basandosi sulle criticità rilevate in precedenza, le nuove Linee Guida puntano a migliorare la biosicurezza complessiva degli allevamenti. Se nel benessere animale, l’allevamento bovino ha il suo punto di forza, la prevenzione ha ancora dei margini di miglioramento. La dirigente regionale ha messo l’accento sulla pulizia degli animali, uno dei fattori decisivi del crollo virtuoso delle terapie per mastiti cliniche. E ancora: diagnosi mirate per orientare le scelte terapeutiche, “anche tenendo conto che non sempre l'antibiotico dà risultati di successo”. Al riguardo, la Linea Guida contiene un prospetto aggiornato.

L’effetto “trascinamento” delle filiere- Alla presentazione delle Linee Guida è seguita una serie di interventi degli operatori della trasformazione. La sensibilizzazione delle filiere alla riduzione degli antibiotici in produzione primaria- spiega la Regione-  punta a generare “un effetto di trascinamento", uno stimolo per filiere già molto avanzate e che per questo possono sostenere gli esempi virtuosi.

Antibiotici, ecco le linee guida nel bovino da latte