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RAPPORTO ESVAC

Antibiotici veterinari giù del 57,5%. L'Italia supera la UE

Antibiotici veterinari giù del 57,5%. L'Italia supera la UE
L'Italia supera la media europea nella riduzione degli antibiotici veterinari: vendite diminuite del 57,5%, contro il 53% registrato da Esvac in 25 Paesi europei. Il trend, riferito al periodo 2011- 2022, premia l'impegno della Veterinaria italiana. Punti di forza: il sistema di tracciabilità informatizzata e i target di riduzione del Piano Nazionale contro l'Antimicrobico Resistenza (Pncar). Soltanto nel 2022 il calo nazionale è stato del 9,2% (+ 5,3% rispetto all'anno precedente). LA SCHEDA DELL'ITALIA.

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La piattaforma Esvac (European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption) pubblica il suo tredicesimo e ultimo rapporto annuale sulle vendite di antimicrobici ad uso veterinario registrate in Europa. Il rapporto analizza i risultati conseguiti nel 2022, in 31 Paesi europei, con un focus sui dati nazionali di ciascuno e una scheda dedicata all'Italia (Sales trends (mg/PCU) of antibiotic VMPs for food-producing animals).

Trend 2011-2022 (- 57,5%)- In Italia le vendite di antibiotici utilizzati negli animali produttori di alimenti sono diminuite del 57,5%, contro il 53% complessivamente registrato in 25 Paesi europei. Continua la progressiva riduzione dei dati di vendita che il Ministero della Salute invia annualmente alla piattaforma Esvac. I dati, principalmente raccolti dalle aziende farmaceutiche, sono stati successivamente perfezionati con l'introduzione della tracciabilità informatizzata dei medicinali veterinari. L'Italia è entrata a far parte della piattaforma Esvac dal 2010 sulla base di una adesione vincolante e costantemente mantenuta.

Riduzioni di vendita dal 2011 al 2022
- Il dettaglio delle riduzioni di vendita in Italia negli ultimi undici anni registra:
- 57,5% delle vendite complessive annuali di antimicrobici
- 76,2% delle vendite di cefalosporine di terza e quarta generazione
- 59% fluorochinoloni
- 95,9% chinoloni
- 98,1% polimixina
I dati di insieme sono principalmente riferiti al settore degli animali produttori di alimenti, per i quali sono disponibili dettagliati dati analitici per classi.

Il calo del 2022 (-9,2%) - La scheda Esvac dell'Italia registra un calo delle vendite di antibiotici del 9,2% rispetto al 4,6% del 2021 (da 173.6 mg/PCU a 157.5 mg/PCU), a testimonianza di un progressivo impegno teso al costante miglioramento della performance nazionale. (Qui i dati nazionali registrati da Esvac nel 2021).

Gli antibiotici ad uso veterinario più venduti nel 2022- La maggior parte delle vendite nazionali si riferiscono a tre classi di antibiotici: penicilline, tetraciclin e sulfonamidi, rispettivamente il 34,6%, il 22,6% e il 13,8% delle vendite totali.  La maggioranza degli antibiotici ad uso veterinario si riferisce alla categoria D (Uso Prudente) della classificazione Ameg (Antimicrobial Advice Ad Hoc Expert Group) adottata dall'Agenzia Europea dei Medicinali. Si tratta di antibiotici da utilizzare per quanto possibile,  come
trattamenti di prima linea e solo se necessario dal punto di vista medico-veterinario. L'andamento è in linea con i dati del 2021.
Rispetto alle formulazioni, prevalgono le vendite di soluzioni orali (55,2%) premiscele (31,1%) e forme iniettabili (9,1%). Complessivamente le soluzioni orali e le premiscele  rappresentano il 90,5% delle vendite totali del 2022. 

Punti di forza dell'Italia- Il rapporto Esvac accompagna i dati dell'Italia con una descrizione delle modallità di raccolta dei dati che, dal 2020, è basata su sistemi informatizzati.
Dal 2019 l'Italia si è dotata di un sistema di tracciabilità dei medicinali veterinari che comprende un database centrale per rilevare i movimenti di tutte le confezioni di medicinali veterinari lungo le catene di produzione e distribuzione dal produttore al primo destinatario (grossista, mangimificio o farmacia) e un database di prescrizioni veterinarie elettroniche emesse all'utente finale.
Nel 2022 il sistema è stato completato con la registrazione elettronica dei trattamenti, utilizzati per classificare l'allevamento in base al rischio di selezione e diffusione di microrganismi resistenti agli antimicrobici, tramite indicatori di utilizzo di antibiotici, calcolati utilizzando la dose giornaliera definita animale per l'Italia (DDDAit - Defined Daily Dose Animal). I rapporti individuali (benchmarking) sono disponibili sia per i veterinari che per gli allevatori. La categorizzazione tiene conto anche delle informazioni anche su altri aspetti, come: la salute degli animali, il benessere e gli standard di gestione.

PNCAR - Nel 2017 è stato attuato per la prima volta un Piano d'azione nazionale contro la resistenza antimicrobica (PNCAR). Gli obiettivi di riduzione del consumo di antimicrobici, previsti dal Piano 2017-2020- scrive Esvac - "sono stati raggiunti e significativamente superati".  Gli obiettivi raggiunti del periodo 2017-2020 erano i seguenti
≤ 30% consumo di antibiotici totali
• ≤ 30% consumo di antibiotici somministrati per via orale
• ≤ 10% consumo di Antimicrobici di Importanza Critica (Critically Important Antimicrobial -CIA)
• consumo di colistina a un livello di 5 mg/PCU
E' in corso il nuovo Piano PNCAR 2022-2025.

ITALY SALES 2011- 2022