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RELAZIONE ANNUALE

Alimentazione animale, conformità sfiora il 100%

Alimentazione animale, conformità sfiora il 100%
Mangimi e alimenti per animali in Italia rispondono alla normativa per il 99,4%. Conformità confermate dalle analisi di laboratorio degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Le non conformità - pari allo 0,6% dei campioni analizzati  nel 2020- dimostrano che  i mangimi (mangimi composti, materie prime, additivi, premiscele e acqua di abbeverata) "soddisfano i requisiti normativi di sicurezza". Relazione annuale del Ministero della Salute.


L’Ufficio 7 della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha pubblicato il rapporto sui controlli ufficiali eseguiri  nella filiera dei mangimi. Il rapporto si riferisce al 2020, l'ultimo anno del Piano Nazionale di controllo ufficiale sull’alimentazione animale (PNAA) 2018- 2020.

Sicurezza alimentare al 99,4%
- Dalle analisi effettuate, ad opera dei Laboratori Ufficiali degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, sono risultati 55 campioni non rispondenti a quanto richiesto dalla normativa, che rappresentano lo 0,66% del totale dei campioni prelevati."Questo è un dato che dimostra come in generale i mangimi (mangimi composti, materie prime, additivi, premiscele e acqua di abbeverata) soddisfino i requisiti normativi di sicurezza".
Analizzando i dati dell’anno 2020, la percentuale delle non conformità è diminuita di 0,07 punti percentuali con il riscontro di n. 26 non conformità in meno rispetto all’anno precedente confermando il trend decrescente di non conformità. Il dato, così come si evince anche dal grafico seguente, esprime comunque una sostanziale rispondenza dei mangimi alla normativa, con il 99,4% dei mangimi risultati conformi alle analisi di laboratorio.

Irregolarità e non conformità- Dalla relazione emerge che sono state verificate diverse forme di etichettatura con il riscontro di 50 irregolarità. Il maggior numero di non conformità ha riguardato la presenza - sia in etichetta che via Internet- di indicazioni ingannevoli, con particolare riferimento a claims funzionali impropri, che vantano un effetto farmacologico.
A seguire, le irregolarità hanno riguardo le indicazioni obbligatorie (incomplete o assenti) e la corretta indicazione dei mangimi e degli additivi nei mangimi composti; quest'ultima atta a verificare che sia riportato il nome dell’additivo (regolamento autorizzativo o registro comunitario additivi).
Nessun proovvedimento di denuncia, solo sanzioni amministrative nei confronti degli operatori . (Allevatori che miscelano mangimi in azienda. non conformità in fase di vìcommercio ingrosso/dettaglio mangimi,  Allevamenti registrati che utilizzano mangimicomplementari contenenti prodotti in deroga (es.farine  i pesce) per produrre mangimi completi per autoconsumo). Complessivamente, durante lo svolgimento dell’attività ispettiva sugli OSM sono state rilevate  705 non conformità in totale, "numero inferiore rispetto all’anno precedente (-296)" pari al 5,7% delle ispezioni, un dato- evidenzia la relazione- "superiore rispetto alle non conformità rilevate nell’anno 2019 dove la percentuale di non conformità registrate era del 4,7%. 

Qualità delle rendicontazioni-
La Direzione ministeriale osserva che- nonostante una generale conformità a quanto previsto dal PNAA-  l’analisi delle relazioni mette in evidenza che "alcune Regioni e Province Autonome dovrebbero porre ancora maggiore attenzione verso questa delicata ed importante fase dei controlli ufficiali in quanto si rilevano relazioni eccesivamente sintetiche, semplificate e ripetitive".

Pochi operatori e reperimento matrici-
Il Ministero della Salute rileva sui territori la persistente "difficoltà di reperire gli operatori dove eseguire i campionamenti per alcuni programmi di controllo come per la verifica del carry-over o la ricerca di residui di Packaging". Difficoltà, inoltre, si registrano nel reperimento di alcune matrici per la ricerca di OGM (soprattutto nel circuito biologico), di diossine (olio di pesce) e contaminanti (farina di pesce-arsenico). "Ciò crea difficoltà nel raggiungimento della numerosità campionaria assegnata alla Regione/Provincia Autonoma e/o nella scrupolosa attuazione del Piano di controllo, in relazione alle matrici da rilevare"- fa presente la Dgsaf-
Alcune Regioni, inoltre, segnalano l’esiguità del settore mangimistico sul proprio territorio sottolineando difficoltà nel completamento dell’attività di campionamento.

Impatto della pandemia sui controlli- Nel 2020 sono stati rendicontati  oltre 15mila ingressi e  pi di 12 mila ispezioni presso gli OSM (Operatori del Settore Mangimi) Sono stati prelevati circa 9mila campioni ufficiali di mangimi in tutte le fasi di produzione, utilizzo, distribuzione e trasporto, quasi mille in più rispetto alla programmazione iniziale, nonostante l’emergenza COVID e il suo impatto sull'esecuzione del PNAA, necessariamente rimodulato sull'emergenza nella sua fase più acuta. Adeguata anche l’analisi del rischio condotta dai Servizi Veterinari, di modo da poter concludere che "il sistema di Controlli Ufficiali si è dimostrato adeguato ed efficace". 

Il PNAA stabilisce il numero minimo di ispezioni che devono essere effettuate presso gli OSM ( Operatori del Settore Mangimi) e anche i criteri di ripartizione dei campioni da prelevare e la numerosità campionaria in ogni regione. Sui campioni previsti dal PNAA, viene effettuata la ricerca di:
- costituenti di origine animale non ammessi nei mangimi,
- Salmonella spp.,
- sostanze farmacologicamente attive e additivi destinati all’alimentazione animale,
- sostanze indesiderabili che includono anche i contaminanti ambientali (micotossine, diossine, melamina, pesticidi e altri),
- organismi geneticamente modificati (OGM).


Rapporto sui controlli ufficiali nel settore dell’alimentazione animale 2020